Ultim’ora Portuali Trieste, iniziato sgombero: idranti sui manifestanti
Se i portuali di Trieste continuano la protesta sotto la minaccia di sgombero intanto tutta l’Italia no Green Pass risponde
Fino al 20 ottobre Presidio no stop. Questo l’annuncio dei portuali di Trieste che non mollano e si trascinano dietro tutta l’Italia al grido di ‘’No green Pass’’. Giornate memorabili. Giornate e notti insonni che l’Italia non potrà dimenticare. Che Trieste fosse una città chiave nell’assetto italiano ed internazionale era chiaro a tutti, ma che esprimesse tanto onore si è palesato in modo inequivocabile in questi giorni.
Evacuato il varco 4 del Porto di Trieste con idranti e lacrimogeni
Ma proprio in questi minuti le forze dell’ordine sono intervenute con gli idranti e lacrimogeni sui manifestanti. L’ingresso al Varco del porto 4 è stato evacuato, identificati alcuni partecipanti all’agitazione.
I dimostranti si sono alzati in piedi gridando ‘libertà’ e chiedendo alle forze dell’ordine di arretrare. E ancora: ‘abbiamo tutti famiglia’, ‘vogliamo il diritto a lavorare’.
La resistenza è assoluta per la difesa del lavoro. Mantenere uno stato di blocco è fondamentale per la prosperità dell’ Italia. Pullman in arrivo da Firenze, da Roma, dalla Puglia e da ogni luogo della penisola. Blocco su ogni fronte.
Stefano Puzzer, leader dei portuali di Trieste
La coesione del personale marittimo è totale e si rafforza ad ogni istante. Il leader dei portuali Stefano Puzzer si è dimesso dal coordinamento per proteggere il Sindacato, ma continua a incarnare l’anima di questa rivolta. La battaglia continuerà ad oltranza e i portuali invitano tutti i simpatizzanti a sostenerli e a recarsi sul posto al varco 4 per evitare un eventuale sgombero da parte delle Forze dell’ordine, che sta già cominciando con gli idranti. Il porto non si libera, ma se la polizia arrivasse, troverà un sit -in di pace. Si moltiplicano le attestazioni di stima e appoggio per i coraggiosi, i visitatori di sostegno si susseguono insieme alle personalità illustri come quella di Enrico Montesano che si è recato sul posto per dimostrare solidarietà, attirando l’attenzione dei media. Si annuncia l’arrivo del Maresciallo dell’ Aeronautica Roberto Nuzzo, capo del nuovo soggetto politico,’’ la Federazione della Terza Repubblica, contro la dittatura sanitaria’’ in cui confluiscono sigle come “Ancora Italia’’, ‘’ Amici per l’Italia’’ e il nuovo partito ‘’3V’’.
‘’Non sono un eroe – precisa Puzzer – sono uno di voi’’. La sua umiltà è apprezzata da tutti. Il coraggio e la nobiltà d’animo di questo uomo fanno il giro del mondo. Per molti è ormai un simbolo di giustizia e verità.
I portuali accolgono tutti e offrono biscotti e bibite calde.
Il ruolo dei porti di Trieste, Ancona e Genova potrebbe creare gravi problemi all’economia italiana. Il contributo nazionale degli scali marittimi produce un valore superiore agli 8 miliardi. Come può dunque la politica ignorare la richiesta del ritiro del green pass? L’ignobile tessera verde, oltre a calpestare la Costituzione, i diritti dei cittadini e la nostra reputazione all’estero, rischia di compromettere anche le nostre finanze.
Portuali di Trieste e altri sit-in: segnali di ritirata del certificato verde?
In un editoriale su ‘ La Stampa’ Marcello Sorgi ha insinuato il dubbio che il premier stia lanciando segnali di ritirata strategica del certificato verde. E ha ipotizzato che a breve si aprano buchi nella rete. Il presidente di Confindustria Bonomi ha cominciato a temere infatti che, se non s’intervenisse, toccherebbe alle aziende pagare i tamponi a tutti i lavoratori.
Intanto in rivolta Padova , Bolzano, Verona. Reggio Emilia, Genova, Siena, Livorno , Bologna, Trento e Torino. Trieste chiama. E anche Milano risponde. Per il tredicesimo sabato consecutivo la capitale della moda è andata in tilt per l’ennesima manifestazione alla quale hanno aderito una moltitudine di persone che hanno formato un corteo di 3km. Tanti gli slogan contro i sindacati che si sono venduti e i giornalisti del mainstream, comprati dalla propaganda targata Big Pharma.
Tensioni e arresti fra gli anarchici del centro sociale che si sono mescolati al popolo.
La resistenza al passaporto sanitario è forte; non arretra di un millimetro e si estende ai sieri. Sempre più numerose sono infatti le file per i tamponi fuori dalle farmacie che non riescono a gestire l’enorme quantità di richieste. La sanità pubblica ha mentito anche sul numero dei vaccinati? Dubbi più che legittimi dopo tante menzogne sulla salute.
L’attacco alla CGIL organizzato per danneggiare la protesta contro il Green Pass?
La Lamorgese intanto finisce nei guai poiché un dossier conferma che l’assedio della Cgil a Roma è stato permesso. L’annotazione della Digos di Roma certifica la trattativa con ‘’Forza Nuova’’ a Piazza del Popolo. In prima battuta c’è stata la sottovalutazione del pericolo e subito dopo l’assalto alla sede del Sindacato che è stata consentita. Il diavolo fa le pentole, ma non i coperchi. Clamoroso vedere sul Banco degli imputati proprio il Ministro dell’interno. L’incapacità della gestione dell’ordine pubblico fa scopa con le insinuazioni della Meloni nel suo intervento alla Camera. Esce poi la notizia, confermata dall’avvocato degli arrestati, di un accordo con la Digos. Era tutto pianificato per danneggiare ancora una volta le legittime proteste dei cittadini.
Chi sono gli squadristi ora?
Strano per che per il Rave Party o per fermare l’assedio alla Cgil nessuno sia intervenuto. Mentre per sgomberare il Presidio ‘No green pass’ al varco 4 nel Porto di Trieste e caricare pacifici manifestanti purtroppo invece sono entrati in azione molti poliziotti senza scrupoli.
Abbiamo assistito a scene da dimenticare. Lacrimogeni, idranti, manganelli. La polizia ha infranto molte leggi italiane e non solo. Il Porto di Trieste è territorio delle Nazioni Unite, solo la Guardia di finanza vi può accedere. Violazione territoriale è dunque il reato che si configura. Le dimissioni della ministra Lamorgese sono da esigere subito. In molti con la divisa lo pensano. Perfino molti celerini si sono rifiutati di partecipare. Questa non è la polizia di Stato, ma di governo. Puzzer seduto a terra con il rosario in mano piange’’ Non per me , ma per i miei colleghi e gli altri. Mi sento addosso una grande responsabilità’’. Definito dai lavoratori marittimi ‘’un Angelo che difende tutti fra terra e mare’’.
Il leader dalle proteste è molto amato in ogni parte d’ Italia per il suo coraggio. I manifestanti ora si trovano nel parcheggio e cantano ‘’ gente come noi non molla mai. ‘’Ora il mondo intero sa che cosa sta accadendo in Italia. Il conflitto si allarga e la frattura con Cgil, Cisl e Uil e il governo diventa insanabile. I portuali di Trieste sono il simbolo dell’Italia unita che chiede di essere liberata dai soprusi. ‘’Chiediamo asilo politico alla Svezia’’, suggeriscono alcuni. La situazione è di fatto insostenibile. Il popolo deve salvarsi da solo perché la corruzione di chi ha comprato una parte molto estesa del mondo politico, della sanità e dell’informazione è sotto agli occhi di tutte le Nazioni.
Secondi chi scrive questa pagina di sdegno l’unico lato positivo di questo sofferto periodo è che, al contrario di quanto auspicato dall’ intero arco parlamentare, l’Italia ne esce fortificata. Sempre più compatta, la Nazione si è risvegliata dal torpore che ha permesso a certa politica di devastare il nostro paese. I cittadini sono più che mai uniti; il ‘dividi et impera’ seminato dai sindaci, dai Presidenti di Regione e dagli opinionisti in tv, non ha funzionato. Gli italiani sono pronti a rinunciare a tutto pur di non perdere la dignità. Pur di non perdere diritti, libertà e salute.
Perché dal fango nasce sempre un fiore.