Un anno di calcio in digitale: l’impatto di DAZN nella vita degli appassionati
Quasi conclusa la prima stagione di DAZN: l’equilibrio tra l’innovazione e le critiche si consuma nelle case degli appassionati
Si avvia alla conclusione la prima stagione di Serie A targata interamente DAZN. Quasi un “monopolio calcistico” quello andato in scena sulla famosa piattaforma online. Per gli italiano quasi la totalità del calcio da seguire è andato in onda su DAZN. Le uniche eccezioni sono state la Champions League, una delle poche ancora in possesso di Sky Sport, seppure insieme ad Amazon Prime e Mediaset, e la Coppa Italia, da anni visibile in chiaro su Rai Sport e da quest’anno su Mediaset.
L’impatto di DAZN nel panorama calcistico
Tutto il resto era però in possesso di DAZN: dalla Serie A, cui ha concesso solo 3 gare a Sky Sport (senza esclusiva) fino ad altri campionati e alle altre due competizioni europee (Europa League e Conference League). Impossibile dunque negare che gli abbonamenti si siano moltiplicati a dismisura nell’ultimo anno. DAZN è entrato nella vita degli appassionati di calcio nel 2018, quando venne annunciato che la Serie A sarebbe stata divisa tra Sky, che aveva ancora la maggioranza delle partite, e la piattaforma online che ne aveva 3 a disposizione. Un salto verso il futuro che, evidentemente, nessuno si aspettava. Il conservatorismo a cui gli italiani erano abituati ha fatto si che questo “esperimento”, almeno nel primo anno, non avesse un buon esito. Tuttavia, è pur vero che a livello tecnico DAZN mostra diverse lacune. Video che si blocca o audio non in linea con la partita sono solo due esempi. Molte sono le persone che, in questi anni, hanno espresso il proprio disappunto sui social per il servizio.
“Un tempo fantascienza, oggi immondizia”
DAZN rappresenta una chiave importante per il futuro, un elemento che un tempo sarebbe stato considerato una vera e propria svolta. Dalle partite che si seguivano sulle radioline fino alla Pay Tv, seguire ovunque e in qualunque momento una partita è sempre stato un po’ il sogno degli appassionati. Poter facilmente vedere una partita anche in condizioni non proprio favorevoli, prendendosi il lusso di poter scegliere il minuto esatto da visualizzare o l’evento della gara da voler visionare, da sarebbe stata considerata fantascienza pochi decenni fa. Eppure questa rottura con la quotidianità, oggi, ha creato non pochi problemi.
Tra qualità e programmazione
Non viene, infatti, considerata la differenza tra la facilità nel fruire di questo prodotto piuttosto che un contorno fatto di programmi e approfondimenti. Sky Sport, per la Serie A (e non solo) era ormai un caposaldo. La differenza la facevano, oltre che i telecronisti ormai divenuti la voce che raccontava le partite, anche i programmi d’approfondimento che facevano da contorno. A questa prospettiva DAZN ha posto un rimedio solamente negli ultimi mesi: due programmi, domenica e lunedì, per accompagnare il match di posticipo. L’ultimo, nato neanche un mese fa, è Supertele. Un programma, cui il nome richiama in modo palese a uno dei simboli del “calcio da strada”, condotto da Pierluigi Pardo, uno dei principali volti e delle principali voci di DAZN.
Calo di ascolti? Non proprio
La differenza tra pirateria e piattaforma online è ben salda. Meno resistente, però, è la soglia che li divide. Non a caso non si parla proprio di vedere gratuitamente un prodotto online, come nel caso della pirateria, ma molto spesso il pubblico ha potuto vedere DAZN grazie all’account di un amico e un parente. La piattaforma, infatti, permette due accessi allo stesso account. A questo “problema” hanno provato a trovare una soluzione eliminando, di fatto, anticipando la possibilità dei due accessi. Dichiarazioni che hanno sicuramente scosso gli utenti portando a una serie di attacchi social per poi assistere a un dietrofront da parte dell’azienda che, almeno per quest’anno, ha assicurato ancora il doppio accesso anche in luoghi diversi. Tuttavia, dal prossimo anno le dinamiche potrebbero cambiare.