Un Comitato a sostegno dei vincitori e idonei del Concorsone
Nasce ufficialmente il Comitato “Unione Istruttori Amministrativi per Roma Capitale”
I 1745 cittadini romani che ancora attendono risposte da Roma Capitale, si sono costituiti, ufficialmente, in un Comitato. "Unione Istruttori Amministrativi per Roma Capitale": questo il nome che li riunisce tutti.
Stiamo parlando dei vincitori e ideonei del Concorsone che si è svolto 4 anni fa, nel 2010, per reperire 300 Istruttori Amministrativi. L'iniziativa di riunirsi in un Comitato è partita da alcuni di loro, ma presto si è estesa, tanto che – ci fanno sapere le due portavoci, Valeria Della Valle (vincitrice) e Valeria Mancini (idonea) – "sono già pervenute numerose richieste di adesione e contiamo presto di arrivare a rappresentare la maggior parte dei concorsisti della procedura".
1745, dicevamo, il totale dei vincitori e idonei. Si tratta del "più numeroso e più importante, ad oggi, sottorganico dell'intero Concorsone" – continuano le portavoci che spiegano come – "Nella delibera di Giunta del novembre 2013 sono indicate 1128 carenze di istruttori amministrativi che, dalle ultime rilevazioni, si sono aggravate come confermatoci dai presidenti di Municipio i quali ci hanno segnalato di essere costretti ad operare senza risorse adeguate e senza quindi poter offrire servizi competitivi ed efficienti, rischiando costantemente di trovarsi a fronteggiare il collasso delle strutture".
Il Campidoglio, però, sembra ignorare questa realtà, dal momento che "il piano assunzionale predisposto dal vicesindaco Luigi Nieri prevede 241 assunzioni per il 2014, 188 per il 2015 e 188 per il 2016, da dividere in una ventina di procedure. Saranno avviate nel 2014 circa un centinaio di maestre; tutti gli altri dovranno accontentarsi di 140 posti, senza quindi che sia rispettato il principio delle assunzioni in proporzione al sottorganico certificato. Questi numeri sono risibili ed inadeguati e se non saranno modificati soltanto per assumere i vincitori ci vorranno oltre 10 anni".
E allora ecco che il Comitato vuole essere una voce 'istituzionale' di questi 1745 cittadini romani. Vuole fare da tramite e dare segnali ad una politica che non sembra "incline a dare seguito al rispetto della legalità con l'avvio di vincitori che secundum legem hanno maturato, con la pubblicazione della graduatoria, un diritto soggettivo all'assunzione". Obiettivo: "l'avvio di tutti i vincitori e idonei nei tempi più brevi possibili. Per fare questo, i nostri 300 vincitori dovrebbero essere assunti almeno entro il 2016".
Quando parliamo di politica, non parliamo solo dell'Amministrazione Capitolina. "E' evidente – spiegano ancora dal Comitato – che senza il supporto e l'interessamento del Governo la questione non potrà essere risolta in tempi brevi. Ci auguriamo che il Ministro Madia prenda in carico il nostro vero e proprio dramma: si parla di necessità di ricambio generazionale, laddove vi sono le risorse umane per attivarlo perché non si dá seguito a queste sacrosante intenzioni?" – si chiedono.
L'indifferenza dell'amministrazione spaventa? No. "Se appureremo – spiegano ancora – una irreversibile chiusura da parte dell'amministrazione, centrale e locale, non ci resterà che affidarci alle vie legali poiché siamo convinti che una Capitale con un così evidente sottorganico non possa permettersi di presentarci questi numeri umilianti. Secondo le stime ufficiali rinvenibili dal sito del Comune di Roma, la capitale conta 1 dipendente comunale ogni 108 abitanti, con uno scarto di 31 rispetto a Milano che invece si attesterebbe a 1 ogni 77. Napoli invece ne conterebbe 1 ogni 74, Torino 1 ogni 73, Firenze 1 ogni 70, Bologna 1 ogni 69, Palermo 1 ogni 67. É evidente che qualcosa non torna; la città che per la sua peculiarità e complessità dovrebbe poter contare sulla macchina amministrativa più corposa si ritrova con buchi di personale preoccupanti".
All’origine della volontà di non assumere – incalzano dal Comitato – "sembra esserci l’intenzione di tamponare il deficit tagliando in gran parte le spese per il personale, così come previsto anche nel Piano di Rientro. Tuttavia riteniamo che Roma non possa fare cassa con i vincitori di concorso, ci sono numerose voci di spesa da ridurre e su cui intervenire se solo si volesse. Il Piano di Rientro specifica la misura del risparmio da realizzare lasciando discrezionalità all'ente su come raggiungerlo. Perché non sono tagliate spese importanti e irragionevoli come gli affitti passivi, le consulenza, le numerose figure dirigenziali? Roma potrebbe trovarsi presto a dover pagare il prezzo di queste decisioni incomprensibili e vedersi notificare una valanga ricorsi. Vogliamo semplicemente ciò che ci spetta di diritto e lotteremo fino a quando non sarà assunto anche l'ultimo idoneo della nostra procedura poiché i nostri sforzi e sacrifici non siano dispersi né resi vani da scelte politiche illogiche e mortificanti".
Dalla loro, comunque, i vincitori e idonei del Concorsone hanno l'appoggio dei presidenti dei Municipi di Roma, che hanno presentato una lettera e una richiesta ufficiale protocollata al sindaco Ignazio Marino e al vicesindaco Luigi Nieri per chiedere "che sia dato seguito il prima possibile all’assunzione dei vincitori del Concorsone in quanto necessari al funzionamento della macchina amministrativa".
*Video della trasmissione Rete Oro