Un tempo c’erano i mecenati che commissionavano le opere d’arte
La riflessione più profonda andrebbe fatta sul ruolo della cultura sia oggi che in passato
Il fatto che si coprano le parti intime di una o più statue perché un politico che viene a fare visita in Italia potrebbe restarne turbato, visitando un nostro museo, sinceramente mi fa ridere. Bene hanno fatto ad ironizzarci perché attraverso l' ironia si riesce meglio a mettere in risalto la pochezza di questi fatti. La riflessione più profonda andrebbe fatta sul ruolo della cultura sia oggi che in passato. Le forme d'arte come la pittura, la scultura, la musica, non sono altro che forme di linguaggio diverse che però partono tutte da un presupposto, la libertà. Non a caso i regimi più totalitari che la storia ha conosciuto, hanno sempre voluto metterci le mani e stabilire le linee guida e controllarne i messaggi. Questo perché i dittatori avevano capito perfettamente la pericolosità della "libertà dell' arte".
Nel tempo però, di fronte a certi geni straordinari, come Michelangelo, Leonardo, Bernini, Caravaggio, Mozart, anche le più alte istituzioni del potere hanno dovuto riconoscere la loro grandezza e i messaggi universali che l'arte riesce ad esprimere al di là del potere, sia politico che religioso. La diffusione delle opere e la conoscenza di queste hanno migliorato i rapporti tra le persone e quindi tra i paesi. Abbiamo assistito all' influenza della cultura greca nei confronti di quella romana, che dopo aver conquistato territorialmente la penisola ellenica, ne ha assorbito la maestosità e l' abitudine all'arte, per non parlare della musica classica, fino ad arrivare al jazz che rappresenta l'incontro della razza nera (il blues) e la fredda ricerca armonica e melodica dell'occidente. Questi cenni storici di carattere generale mi servono per arrivare alla domanda chiave di tutta questa riflessione e cioè. Uno statista di qualunque paese le sa queste cose?
Chi siede nei luoghi di potere dovrebbe avere la cultura e l'apertura mentale per poter guidare il proprio popolo verso un futuro e quale futuro si prospetta se invece di realizzare dei ponti culturali risolviamo i problemi con dei drappi neri? L' alternativa alla cultura è la clausura? E quali altre "definitive soluzioni " sono alle porte? Allora copriamo le piramidi perché viste da lontano sembrerebbero due mastodontiche tette che potrebbero disturbare il sonno di popoli interi…Per non parlare poi del kamasutra… Tutto questo non si sarebbe verificato se come al solito non ci fosse stato di mezzo il denaro. I grandi rapporti internazionali e gli scambi economici diventano il propulsore del mondo e quindi anche i censori di quei capolavori che possono distrarre il potere dalla soluzione finale: il business.
E dire che una volta chi aveva i soldi determinava e finanziava le forme d'arte. Se penso a cosa fece Scipione Borghese per avere il Bernini alla sua corte. E all' invasione dei fiamminghi in Italia nel '600, oppure la musica da camera, definita così perché eseguita nelle stanze dei palazzi delle aristocrazie di tutta Europa. Già, l' Europa. Sì perché questa scelta a mio avviso rappresenta un'offesa a tutta l'Europa. A quell' Europa che difende la libertà dei popoli. A quell ' Europa che incassa le bombe e gli attentati. Questa scelta regala a certe culture (manifestamente ancora inferiori, seppur rispettabili), la possibilità di pensare che siamo disposti a nasconderci e quindi a farci cancellare dalla storia e questo credo che non sia giusto. Anche se sulla bilancia ci sono montagne di soldi. Adesso cerchiamo di capire se dobbiamo noi italiani sentirci più iraniani che europei. Anche perché ad esempio, personalmente, vorrei essere informato su come educare i miei figli, visto che spesso giriamo nudi per la casa.