Una personalità nella musica per immagini, il maestro Talocci
Lo spettatore è accompagnato dentro l’idea filmica preesistente; entra subito nel pathos narrativo con una felice intuizione
In un continuum di musica e immagine, lo spettatore è accompagnato dentro l’idea filmica preesistente; entra subito nel pathos narrativo con una felice intuizione di sensazioni psicoaudiofonologiche; si immerge nel fluido composto di note e colori e capta immediatamente l’universale messaggio suscitato. Tutto in pochi minuti. Inizia il film. La colonna sonora lascia solo lo spazio ai dialoghi ma non l’atmosfera. Curiosità e sensibilità, conoscenza e sperimentazione, ornano una elaborazione creativa e originale: l’esperienza professionale del Maestro Angelo Talocci trabocca di produzioni musicali.
L’ispirazione come si concretizza?
Non c’è una regola: si parte anche da un suono o un rumore poi si presentano delle idee all’incontro con il regista o gli autori ma può essere che cambio tutto.
Nella realizzazione di composizioni musicali per i diversi generi, quale le dà più soddisfazione?
Quelli che preferisco sono i thriller horror epici, anche se non disdegno il romantico.
Il compositore italiano si iscrive giovanissimo alla Siae e inizia una lunga esperienza di colonne sonore per il cinema e la televisione che proseguirà copiosa anche per il teatro, la radio. Moltissime emittenti tra cui Rai e Mediaset con sigle per spot, documentari e programmi televisivi. L’elenco della sua vasta produzione si può trovare sul suo sito www.angelotalocci.it. Una ricca esperienza che va, solo per citarne alcune, dalle sigle per il TG2, RaiNews24, Rai Gulp, Rai Storia, Correva l'anno, RaiSat Premium, ad Italia1, La7, Sky. Ha incontrato ogni genere musicale e il pubblico ascoltatore può riconoscerlo anche con composizioni per la discografia, per le Installazioni Istituzionali quali musei.
Ha davvero un’esperienza copiosa…
Il mio grosso lavoro è il compositore e ad oggi ho composto circa 2.300 brani producendo per qualsiasi settore, pochissimo nella discografia perché non ho voluto essere mai legato alle grosse etichette discografiche. Oltre il compositore alcune volte sono stato chiamato per fare il music editor.
Oggi, quale parola indica lo stato del professionista?
Soddisfazione. Molta soddisfazione.
Nel 2013 riceve il Global Music Award per i films Report 51e The One dollar Movie. Il primo è un film di fantascienza di Alessio Liguori. The One dollar Movie è un film di Giorgio Caridi, colui che come regista, amplifica l’idea insolita di restituire fiducia e credibilità tra le persone e le trasforma in produttori del film stesso con un dollaro firmato.
L’ estro e la curiosità di Angelo Talocci lo fanno avvicinare nel 2005, ad un’opera magico-teatrale: l'opera Tablò per la regia di Serge Denoncourt con artisti del Cirque du Soleil. Un’opera in cui sperimenta per un nuovo mondo ed è quella che sente davvero di più,
Perché?
Forse perché mi identifica; il progetto Tablò è uno spettacolo di illusionismo dove per la prima volta c’è una storia, l’illusionista si chiama Gaetano Triggiano, in tournée con una versione ridotta dal titolo Real Illusion, lo spettacolo viaggia sulla musica a sync, con la direzione artistica di Arturo Brachetti.
.Angelo Talocci è anche tra i pionieri in Italia nell'uso delle nuove tecnologie applicate alla composizione di musica per immagini. Questa specializzazione nell'ambito della postproduzione audio e del designing sound lo ha portato a collaborazioni con registi famosi come Michelangelo Antonioni per il quale ha svolto il ruolo di music editor per il film Al di là delle nuvole.
Innovazione tecnologica e musica. C’è un nuovo linguaggio musicale che si sta diffondendo?
Oggi il linguaggio è l’orchestrazione virtuale, con costi un po’ più ridotti e una più ampia possibilità, come sta avvenendo in questo mondo creativo.
Sono diversi i suoni, dagli strumenti?
Forse è meglio dire che è cambiato il modo di usare gli strumenti veri o campionati che siano, per cui, sezioni più grandi, come per esempio una sezione di archi, invece dei soliti 11 sono 21.
Ci sono nuove modalità d’ascolto?
Sì, negli ultimi anni la ricerca di grosse aziende ha portato dal semplice ascolto mono allo stereo ma siamo andati avanti: il Dolby surround che ha dato il via al 5.1, 6.1, 7.1 e l’ultimo sistema Atmos con la riproduzione anche dall’alto.
Nel 2015 firma la colonna sonora di Hollywood Italian Lifestyle 3D in concorso alla 61ª edizione dei David di Donatello 2016.
Hollywood Italian lifestyle 3D è un film che documenta l’incontro con connazionali all’estero, come nasce questa collaborazione e cosa pensa del soggetto?
Al regista è piaciuta l’idea che ho avuto di far riferimento musicalmente sempre al cinema americano, per cui sono andato su quella strada. Devo dire che è interessante far sapere che nella cinematografia industriale americana, ci siano degli italiani, dei veri italiani.
Come sono considerate nel cinema, la musica e le colonne sonore?
Diciamo che un compositore in Italia ha sempre a che fare con i registi molto timorosi della musica imponente o come si dice ingombrante. Si produce molta musica intimistica, che c’è e non c’è. Io quelle volte che mi è capitato, ho faticato molto anche se poi i risultati li ho avuti.
Il settore cinematografico offre spazi musicali?
Insomma. Dipende: il regista di solito ha il suo contatto per cui in quel caso fai parte del team. Più che altro è quello, perché è difficile che ti chiamino anche solo per il curriculum, serve sempre l’aggancio, altrimenti non ci arrivi. Tanti lavori si perdono per questo, per cui non è che non ci siano spazi, c’è una visione diversa della musica. Se prendi una commedia all’Italiana o ci sono piccole musiche o brani famosi; se senti una film commedia americano sembra che sta succedendo chissà che cosa ed allora ecco una delle difficoltà.
Comunque oggi, la produzione musicale ha bisogno sempre di teoria musicale o conoscenza diverse?
Senz’altro! Lo studio della musica, l’armonia, la composizione, sono sempre alla base.
In Italia oggi come si muove la musica in questo specifico ambito?
Ogni tanto mi arrivato brani di nuove leve che tra l’altro conoscono le nuove tecnologie per fare musica e trovo spesso idee interessanti parliamo sempre di musica per le immagini, il materiale c’è, poi farlo arrivare è un altro problema.