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Un’estate al mare: si può portare il cibo da casa negli stabilimenti balneari?

Non sono pochi i gestori di stabilimenti balneari che continuano a imporre divieti come quello di introdurre alimenti dall’esterno

Spiaggia, mare, Circeo Park Hotel

La questione del consumo di cibo portato da casa nelle spiagge degli stabilimenti balneari è tornata alla ribalta, suscitando un vivace dibattito. L’associazione dei consumatori Udicon (Unione per la Difesa dei Consumatori) ha recentemente chiarito, attraverso un comunicato diffuso da Adnkronos/Labitalia, che nessun gestore di stabilimenti balneari ha il diritto di vietare ai clienti di portare e consumare il proprio cibo in spiaggia.

La presidente nazionale di Udicon, Martina Donini, ha espresso il suo sconcerto di fronte ai comportamenti di alcuni gestori che continuano a imporre divieti illegittimi, come quello di introdurre alimenti dall’esterno. “Questo comportamento non solo viola i diritti dei consumatori, ma è anche contrario alla legge”, ha sottolineato Donini.

Secondo il vademecum dei diritti in spiaggia stilato da Udicon, è sempre consentito portare e consumare cibo proprio in spiaggia, inclusi gli stabilimenti balneari. Nessun consumatore può essere obbligato a consumare cibi e bevande dello stabilimento, e qualsiasi divieto di introdurre alimenti dall’esterno è illegittimo.

Donini ha evidenziato che questa pratica di vietare cibo esterno non è isolata, soprattutto in località balneari più esclusive e chic. È quindi fondamentale ribadire che i gestori non possono imporre queste restrizioni. Il diritto dei consumatori di portare con sé cibo e bevande deve essere rispettato, purché questo avvenga nel rispetto delle regole di civile convivenza, evitando eccessi come pic-nic improvvisati che possano disturbare gli altri bagnanti.

Questa questione tocca un punto cruciale del rapporto tra consumatori e fornitori di servizi nelle località balneari. Da un lato, i gestori degli stabilimenti balneari mirano a tutelare i propri interessi commerciali, dall’altro, i consumatori rivendicano il diritto di godere della spiaggia senza dover sottostare a imposizioni commerciali eccessive.

È necessario un atteggiamento di buon senso e rispetto reciproco. I gestori dovrebbero concentrarsi sul miglioramento dei servizi offerti, creando un ambiente accogliente che invogli naturalmente i clienti a usufruire delle proprie offerte gastronomiche, piuttosto che imporre restrizioni. D’altro canto, i consumatori dovrebbero utilizzare il proprio buon senso, evitando comportamenti che possano arrecare disturbo agli altri bagnanti e rispettando l’ambiente circostante.

Ma il diritto di portare e consumare cibo proprio in spiaggia è garantito e non può essere negato.