Ungheria, se la realtà sconfessa (ancora) i desiderata dei media…
Per giorni il cosiddetto “quarto potere” ha sfornato titoli sulle difficoltà del Premier Orbán: che invece alla prova delle urne è stato riconfermato con una maggioranza schiacciante
Test per l’esame di giornalismo sulle elezioni legislative appena tenutesi in Ungheria e da molti considerate una sorta di referendum sul Premier Viktor Orbán. Il candidato consideri i seguenti titoli, tutti sfornati nell’ultima settimana prima dell’apertura delle urne magiare, la scorsa domenica 3 aprile:
a) «L’Ungheria si prepara al voto del 3 aprile: testa a testa tra Orbán e l’opposizione unita» (Eunews, 31 marzo).
b) «Il brivido di suspense di Orban alle elezioni di domenica» (AGI, 1° aprile).
c) «In Ungheria Viktor Orbán si gioca la rielezione sull’onda della guerra» (Internazionale, 1° aprile).
d) «Ungheria al voto, prime elezioni incerte per Orban» (ANSA, 3 aprile).
e) «Ungheria al voto: Orban forte sui media e nelle aree rurali, “ma su Putin ha diviso il Paese». L’opposizione si è unita: “Possiamo batterlo”» (Il Fatto Quotidiano, 3 aprile).
f) «Ungheria al voto, per Orbán riconferma a rischio dopo 12 anni: opposizione unita per la svolta» (Il Riformista, 3 aprile).
g) «Si vota in Ungheria, e Orbán rischia» (Il Post, 3 aprile).
I veri risultati delle elezioni legislative in Ungheria
Ora il candidato consideri quest’altro titolo, ritoccato in corso d’opera ma sostanzialmente confermato, come riferisce LaPresse, al termine dello spoglio:
h)«Elezioni in Ungheria, i primi risultati: Orban vince con il 53%, al rivale il 35%» (Corriere della Sera, aggiornamento del 4 aprile).
Ciò posto, il candidato ha dieci secondi per valutare, prescindendo da espressioni “riacesi”, se i media non stessero descrivendo la realtà, ma solamente i propri desiderata.