Unioni civili, Alfano: “No eguaglianza col matrimonio e adozioni”
Nonostante il rapporto di Strasburgo sui diritti delle coppie omosessuali, il ministro dell’Interno Angelino Alfano nega l’uguaglianza delle unioni civili col matrimonio e si oppone alle adozioni
Il ministro dell’Interno Angelino Alfano torna sul tema delle unioni civili tra coppie dello stesso sesso. Dopo lo scorso ottobre, quando il sindaco di Roma Ignazio Marino aveva deciso di trascrivere sul registro i matrimoni contratti all’estero da parte di 16 coppie omosessuali, il numero uno del Viminale si era opposto con tutte le forze, inviando una circolare a tutti i Comuni con la quale si invitava ad annullare ogni atto teso al riconoscimento delle unioni civili in ogni Comune italiano. Il sindaco Marino, però, era andato avanti, nonostante anche l’opposizione dell’allora prefetto Pecoraro, che aveva annullato l’atto, ricevendo però l’ammonimento del Tar che, accogliendo i ricorsi di due delle coppie, aveva stabilito che, sebbene “l’attuale disciplina nazionale” non consenta “di celebrare matrimoni tra persone dello stesso sesso”, che quindi “non sono trascrivibili nei registri dello stato civile”, tuttavia l’annullamento delle trascrizioni “può essere disposto solo dall’Autorità giudiziaria ordinaria”.
Solo una settimana fa, infine, il Parlamento europeo ha chiesto a 9 Stati membri, tra cui l’Italia, di “considerare la possibilità di offrire” anche alle coppie gay istituzioni giuridiche quali “la coabitazione, le unioni di fatto registrate e il matrimonio”. Eppure, il ministro Alfano si oppone all’idea di eguagliare le unioni al matrimonio e non considera l’ipotesi di adottare figli. “Abbiamo grande rispetto per l'affettività di tutti e diciamo sì alla tutela patrimoniale di questa affettività ma no all'eguaglianza col matrimonio e all'adozione di figli”, dice Alfano intervistato a Rtl. “Se ci assicureranno queste due cose, si può ragionare”, ha concluso.