Università, Eugenio Gaudio: Roma ha bisogno di più agenzie internazionali
Il Rettore della Sapienza Gaudio lamenta la mancata valorizzazione di strutture internazionali per la ricerca a Roma, che resta dietro Milano
“Una grande agenzia internazionale oltre a trovare terreno fertile per le collaborazioni in campo scientifico a Roma potrebbe sfruttare anche le facilitazioni nei rapporti istituzionali”. Queste le parole del Rettore della Sapienza Eugenio Gaudio nell’intervista di martedì 8 settembre a Il Messaggero.
Torino ospiterà l’Istituto dell’intelligenza artificiale. Mentre il governo ha appena candidato Milano per il Tribunale unificato dei brevetti. Ricordiamo che nell’ottobre 2018 il capoluogo lombardo ha perso la sfida contro Amsterdam per ospitare la sede dell’Ema – Agenzia Europea del Farmaco. Infatti, il Parlamento Europeo le ha preferito Amsterdam.
Gaudio vorrebbe che a Roma ci fossero maggiori strutture di rilievo internazionale. La Capitale è una città d’arte riconosciuta a livello mondiale ma, secondo il Rettore, non verrebbe sfruttata appieno anche la sua vocazione come “grande città dell’innovazione e della ricerca”. Occorrerebbe, inoltre, investire sui trasporti e sulle strade.
Gaudio: oltre alle strutture del Cnr e dei ministeri, Roma ha bisogno di un sindaco con poteri speciali
La Sapienza è forte della sua storia e del bacino di 110mila studenti che la rende la più grande università d’Europa. Inoltre, in base alla graduatoria dell’Academic Ranking of World Universities gode di un buon prestigio internazionale. “Ci sono situazioni politiche evidenti” che spingono i governi a privilegiare le città settentrionali. “Interessi radicati al Nord in maniera significativa, legittimi per carità”, ma che “alla fine pensano”.
Come Virginia Raggi e Antonio Tajani, la necessità di un sindaco con poteri speciali è sostenuta anche da Gaudio. In tal modo, il primo cittadino potrebbe utilizzare strumenti normativi straordinari. E accorciare i tempi fra stanziamento di denaro da parte del Governo e l’avvio dei cantieri. A Roma sono già presenti le strutture del Centro Nazionale delle Ricerche, l’Enea, i ministeri ed enti sia pubblici che privati. Ma “se lo Stato, insieme agli enti locali, ci crede, la città può davvero diventare un punto di riferimento non solo europeo”.