Uomini, come vi vestite male! Il pamphlet di Niky Marcelli contro l’ineleganza maschile
Il nostro aspetto, dice Niki Marcelli, è il nostro biglietto da visita e chi non ha cura verso se stesso non può averne nemmeno verso il prossimo
Ne Il Boudoir del Gentiluomo, lo scrittore affronta quella che definisce“una vera e propria piaga dell’inciviltà moderna” ed elargisce “consigli non richiesti, ma utili” per debellarla. Presentazione domenica 10 (17,30) al Palazzetto Hassler: modera Roberta Beta, brani letti da Andrea Di Bella, prefazione di Bonizza Giordani Aragno.
Cosa non dovrebbe mai mancare nel guardaroba di un gentiluomo che voglia dirsi elegante e cosa, per converso, quest’ultimo non dovrebbe indossare mai?
Prova a rispondere a questo annoso quesito, con le consuete ironia e arguzia che lo contraddistinguono, il dandyssimo scrittore Niky Marcelli nel suo pamphlet Il Boudoir del Gentiluomo, per i tipi di Edizioni Clandestine, Gruppo Santelli: il libro verrà presentato domenica 10 dicembre alle 17,30, al Palazzetto Hassler, di fronte all’hotel (piazza Trinità de’ Monti 6).
Resosi infatti conto di quanto un odierno e malinteso concetto di “comodità” abbia soppiantato quello di “eleganza”, Marcelli ci porta con questo divertente “libello” attraverso diversi secoli di moda maschile, raccontandoci le origini di molti degli indumenti che indossiamo ancora oggi.
Come scrive la storica della moda e del costume Bonizza Giordani Aragno nella sua prefazione, “se la moda è costruzione culturale, il Boudoir del Gentiluomo è il punto di intersezione tra abito, corpo e forma. Autentiche riflessioni sulle recenti evoluzioni della moda maschile a favore di un’eleganza contenuta e dove l’apparenza si pone come indicatore sociale. Il libro compie un ipotetico itinerario tra moda e modi d’intendere l’abbigliamento maschile, tra tradizione e curiosità, tra stile e tendenze. L’Autore si pone con il giusto distacco verso il tema quotidiano a cui ognuno di noi, la mattina davanti al proprio boudoir, pensa: come mi vesto?”.
Senza perdere il suo proverbiale senso dell’umorismo né la sua leggerezza, Niky Marcelli ci consiglia quindi sui tessuti e sui tagli, invitandoci a non essere fashion victims, ma a cercare il nostro stile senza tenere troppo conto delle mode del momento e, soprattutto, a seguire sempre i dettami di quelli che chiama “Madonna Sobrietà” e “Messere Buongusto”. Questo senza ovviamente tralasciare la doverosa attenzione a quello che chiama “la base”, ovvero il nostro corpo.
Perché, sostiene, il nostro aspetto è il nostro primo biglietto da visita e chi non ha cura e amore verso se stesso non può averne nemmeno verso il suo prossimo.
E lo stile è tutto.
Marino Collacciani