Usa 2024, Trump e i Repubblicani stravincono le Presidenziali
La Harris fa il pieno di star, il tycoon di voti, mentre il Partito dell’Elefante riconquista il Congresso: e gli altri grandi sconfitti sono i media che per mesi hanno propagandato un inesistente testa a testa
Le Presidenziali Usa 2024 hanno incoronato nuovamente Donald Trump, che ha rapidamente superato la soglia dei 270 Grandi elettori necessari per spuntarla sulla sfidante Kamala Harris. Un trionfo completato dal Partito Repubblicano, che verosimilmente (mentre scriviamo, lo spoglio è ancora in corso) tornerà a controllare l’intero Congresso. Un risultato in realtà ampiamente prevedibile, salvo da parte di coloro che per mestiere avrebbero dovuto prevederlo.
Trump stravince le Presidenziali Usa 2024
Il popolo americano ha parlato: dal prossimo 20 gennaio, scrive Sky TG24, Donald Trump sarà il 47simo Presidente degli Stati Uniti, dopo essere già stato il 45simo. Nella storia a stelle e strisce, aggiunge l’ANSA, solo Stephen Grover Cleveland, a fine Ottocento, aveva saputo riconquistare la Casa Bianca dopo aver “saltato” un mandato.
Il tycoon, come riferisce TGCom24, ha dominato anche nel voto popolare nazionale. A conferma che, come spesso accade anche al di qua dell’Oceano, i progressisti fanno il pieno di star, i conservatori di suffragi. Non a caso, come sintetizza l’Associated Press, la formazione dell’Elefante ha strappato il Senato ai rivali dell’Asinello, ed è avviata a imporsi pure alla Camera.
Oltre al Partito Democratico, comunque, i grandi sconfitti sono – di nuovo – sondaggisti e media mainstream. Che per mesi hanno raccontato la favola di un testa a Tesla (nel senso dell’azienda di Elon Musk, grande alleato del magnate newyorchese). Che però esisteva solo nei loro desiderata, proprio come nel 2016, quando davano per certo il trasferimento di Hillary Clinton in Pennsylvania Avenue.
Peraltro, il “quarto potere” si è concentrato – legittimamente, sia chiaro – sui cosiddetti swing States, noti per oscillare tra i due campi. Dimenticando però una curiosa consuetudine locale, riassumibile nel detto as Ohio goes, so goes the nation, ovvero dove va l’Ohio va la Nazione, quasi infallibilmente. E nella tornata di Usa 2024 il piccolo Stato ha premiato il GOP, come aveva già fatto nei due scrutinî precedenti (chi vuole intendere, intenda).
Il nuovo mandato del tycoon
In ogni caso, i segnali del plebiscito – benché, forse, non delle sue proporzioni – c’erano tutti, come RomaIT aveva anticipato in tempi non sospetti. Bastava leggere la preoccupazione dei cittadini yankee per i temi economici (in primis l’inflazione), esplicitamente ricondotti all’amministrazione Biden e quindi, per estensione, anche alla Veep. O il crescente rigetto del politically correct e in generale delle ossessioni woke, incluso il climate change falsamente attribuito all’uomo.
Queste istanze non solo non hanno garantito a Laughing Kamala il consenso femminile, ma soprattutto le hanno alienato quello delle comunità ispaniche e afroamericane. Come ha riconosciuto, sia pure con colpevole ritardo e limitandosi al compitino, pure la CNN.
Per contro, come riporta il Corsera, The Donald ha assicurato che «questa sarà l’età dell’oro dell’America». Lo ha fatto nel discorso della vittoria pronunciato dal palco del Convention Center di Palm Beach, che era anche una dichiarazione di intenti programmatici.
Tra le priorità delineate per l’imminente bis, figura tra l’altro un abbassamento delle tasse. Ma anche iniziative per blindare i confini, benché sia già sparito dai radar l’irrealistico progetto per la «più grande deportazione di massa di migranti illegali». E, last but not least, la promessa che, come già accaduto nel primo quadriennio a Washington D.C., «non inizierò guerre ma le fermerò».
Se gli impegni saranno mantenuti lo potrà dire solo il tempo, comunque detenere la maggioranza in entrambi i rami del Parlamento aiuta. D’altronde, da Mar-a-Lago non poteva certo propagarsi qualcosa di diverso da… un’onda rossa.