Usa, grave reazione allergica al vaccino Pfizer: infermiera in crisi respiratoria
La notizia viene comunicata dal New York Times, si tratta di una donna senza precedenti allergie
Grave reazione allergica al vaccino. La notizia viene comunicata dal New York Times, un’infermiera americana sottoposta alla somministrazione del vaccino anti-Covid della Pfizer, avrebbe avuto una reazione anafilattica. L’operatrice sanitaria ha ricevuto il vaccino, sempre secondo il quotidiano americano, in Alaska, stesso luogo dove lavora, al Bartlett Regional Hospital di Juneau.
La reazione al vaccino: rush cutanei e crisi respiratoria
La stampa riporta anche che il soggetto non aveva alcun precedente di allergie, ma dopo dieci minuti dalla somministrazione del vaccino ha comunque sviluppato una grave risposta. La donna, avrebbe sviluppato rush cutanei, tachicardia e una crisi respiratoria. Dapprima i medici le hanno stata quindi somministrato epinefrina (adrenalina) e in seguito steroidi perché i sintomi tardavano a svanire. Le sue condizioni di salute sembrerebbero ora stabili.
La donna aveva ricevuto la prima dose del vaccino l’11 dicembre, davanti alle telecamere, per incoraggiare proprio i cittadini più sfiduciati a sottoporsi alla vaccinazione.
Si ritiene, scrive giornale americano, che la reazione della donna sia simile alla reazione anafilattica avuta da due operatori sanitari in Gran Bretagna dopo la somministrazione del vaccino Pfizer.
Quello della Pfizer sarà il primo vaccino anti Covid ad essere autorizzato in Europa, e dunque anche in Italia, ed è ormai famoso come il vaccino ‘che venne dal gelo’, dal momento che deve essere conservato a -70 gradi. Ma il siero anti-coronavirus ‘targato’ Pfizer-BionTech in realtà ha tre possibilità di conservazione. E fra queste c’è anche la possibilità di tenerlo in frigo per 5 giorni. La conservazione a così basse temperature riguarda tempistiche di mantenimento molto lunghe.