Va in chiesa e fa pipì nell’acquasantiera, i fedeli: “Vergogna, non è la prima volta”
Nell’avellinese, un uomo ha urinato dentro l’acquasantiera della chiesa principale. Un episodio però, già verificatosi
Una notizia difficile a credersi, soprattutto perché non si è trattato di un episodio isolato. La storia arriva dalla provincia di Avellino dove un uomo, non una sola volta, è entrato in chiesa e ha svolto le regolari minzioni in un’acquasantiera.
La vicenda è avvenuta nella Chiesa di Sant’Adiutore vescovo di Cervinara. La chiesa aveva già dovuto subire l’episodio un’altra volta. Il sintomo che evidentemente sta diventando un’abitudine tutt’altro che piacevole.
Commenti e sdegno sono arrivati da cittadini e fedeli, a margine di un accadimento che in effetti si fatica anche a commentare. Molti stigmatizzano e ritengono inammissibile l’oltraggio perpetrato non soltanto nei confronti di un luogo di culto, con annessa mancanza di rispetto per luoghi sacri. Ma anche perché interpretano la vicenda come un modo di danneggiare il ricordo di esperienze che si riferiscono a momenti del passato.
“Ci impegniamo e ci impegneremo alla riqualificazione di luoghi abbandonati, all’attuazione di progetti sul e per il territorio, a occasioni di crescita individuale e culturale” – ha dichiarato il Presidente dell’Associazione A Croce Salus di Cervinara, Stefania Cioffi – “La nostra piazza, la nostra gente, la nostra Cervinara non dovrà mai più essere rappresentata da certi avvenimenti”.
Sant’Adiutore è stato un vescovo italiano di origini africane, perseguitato sotto Genserico. La tradizione lo vuole primo evangelizzatore della città di Cava de’ Tirreni. Venerato dal IX secolo, si festeggia il 15 maggio.
L’episodio si è verificato a pochi giorni dalla ricorrenza e relativa celebrazione della Santa Pasqua. Una tradizione che si rinnova in Irpinia, suggellata da antichi rituali. La settimana santa è vissuta in diversi borghi della provincia di Avellino, e in generale nel Sud Italia con eventi di particolare suggestione, devozione ed intensità.
Nell’avellinese, per fare un solo esempio, l’arciconfraternita dell’Immacolata Concezione usa caratterizzare le processioni con fedeli vestiti di bianco, capo incappucciato e coronato di spine, recanti a spalla una croce fino alla collina del Calvario. Secondo le leggende e le teorie del paese, il rito trae origine dai tempi della prima crociata e si ricollega alla storia di un cavaliere che dalla Terrasanta portò un pezzo della Croce.
Eventi che testimoniano un sempre rinnovato appuntamento con la storia, con la tradizione, con la partecipazione.