Vaccinazioni, chi ha più colpa: gli imboscati o chi ha lasciato socchiusa la porta di servizio?
Più che i furbetti imboscati fanno rabbia gli scemini che hanno concepito fra le categorie per le vaccinazioni, la categoria “Altro”
Furbetti e scemini
Stanchi di troppo lunga civiltà. Le civiltà sono assimilabili a esseri; nascono, crescono, raggiungono l’apice, poi declinano. Viene un momento, lungo il cammino, in cui non ricordano più i loro stessi fondamenti (nel senso che non li hanno più cablati dentro di sé), come sono arrivate lì dove sono adesso, cosa ha spinto e tenuto insieme uomini e donne nelle difficoltà, quali valori hanno guidato le scelte dei loro leader. Viene un momento in cui, come tornati alle origini, abbandonati valori e remore si lasciano andare ai comportamenti più istintivi e selvatici.
Sul caso vaccinazioni in Italianon vorrei ricorrere all’homo homini lupus di Thomas Hobbes: è forse un’etichetta troppo severa per i nostri tempi, che non hanno più (almeno a livello collettivo) la forza della ferinità (ma la ferinità si abbandona a favore della civiltà, perché si sviluppa il senso di appartenenza a una società; la compassione, che vuol dire comprendere, sentire e farsi carico del problema o della sofferenza altrui; il sentirsi parte di una comunità). Nel nostro caso, volendo restare al latinorum, ripiegherei sul più casereccio Mors tua vita mea.
Mors tua, vita mea
Gli oltre 2 milioni (!) di italiani (più di 1 su 5 vaccinati) che hanno bypassato le liste di priorità stabilite dal governo, sospingendo indietro molti anziani che sono ancora in attesa e a rischio – o, diciamoglielo a quelli lì, nel frattempo morti – sono membri compiaciuti di questa avanguardia socio-antropologica. Ma non lo ammetteranno mai, tranne il giornalista Scanzi che ubriacato dalla sua stessa resistibile ascesa mediatica addirittura se ne vanta. E guardate che nelle liste dei “servizi essenziali” sono già incluse le categorie per le quali era comprensibile una precedenza rispetto agli anziani: lavoratori che per vicinanza col pubblico andavano protetti, per se stessi e per i molti con cui vengono in contatto. No, quell’1 su 5 è proprio un imboscato.
Com’è possibile, tanti? E qui viene il bello, la grandezza d’ingegno: l’avete saputo, qualcuno nel muro della fortezza ha fatto aprire la magica porticina “Altro”.
Che bisogna fare per “essere inseriti nella categoria altro”?
Bè, per esempio essere (o diventare) “operatori sanitari e sociosanitari” o amministrativi che lavorano in smartworking (fra le quattro mura domestiche); compresi Direttori di Asl (vedi Biella).
Essere dirigenti (anche di piccoli uffici), avvocati, commercialisti: neanche vogliamo pensare alla deriva disastrosa che il Paese imboccherebbe ove un certo numero di quei personaggi-chiave venisse anche solo momentaneamente impedita dalla minaccia del virus.
Essere psicologi: obbligati “per legge” (!) a vaccinarsi. E perché?
Essere giornalisti, cribbio. E che?! ci mancherebbe!
Archivisti. Non costringetemi, ignoranti, a spiegarvi perché.
Molto clero si è ritenuto ed è stato ritenuto da proteggere, per l’Alto mandato. E quando dico clero intendo anche i seminaristi. Non è una boutade.
I caregiver
Se non riuscite ad appartenere a nessuno di questi “altri” nominati, non ditemi che vi fa difetto trovare qualcuno disposto a eleggervi “caregiver”. Guardate che l’ombrello protettivo dato dalla presenza di un soggetto “debole” e bisognoso di accudimento è estremamente elastico: vi si riparano un po’ tutti i familiari, anche non conviventi, e qualche vicino di casa. Per carità, non è cinismo né humor nero: abbandonare chi non è indipendente (da parte dello Stato o dei suoi cari) sarebbe una vigliaccata.
Ma alzi la mano chi, conoscendo qualcuno rientrante a buon diritto fra i “deboli” e quindi vaccinato per tempo, non ha constatato uno statisticamente importante proliferare solidale se non proprio affettivo intorno al soggetto; che riempie il cuore, badate bene, a vedere quanti si sono fatti avanti per “prestargli cure” (Il barbarismo caregiver non ha bloccato i nostri conterranei, notoriamente portati per le lingue). Accedere subito al vaccino per questi ultimi lenisce l’ansia per il parente o amico o conoscente in difficoltà. Insomma, mai visto dalle nostre parti tanto zelo nello spulciare e applicare le frange della legge.
Senza arrivare al trash del “Porta chi vuoi, facciamo che gli facciamo il tampone a tutti… pure ai gatti”: intercettazione di tal Vincenzo Cesareo, direttore sanitario di Cetraro, ora indagato per truffa.
Ma che devo dirvi, a me più che queste orde di furbetti fanno rabbia gli scemini (se in buona fede) o levantini (se in mala) che hanno potuto concepire fra le categorie ammesse come prioritarie la magica checkbox “Altro”; e quelli che gliela hanno approvata. Ma dove vivete? Da quale pianeta siete atterrati? Quella breccia insperata è stata un invito a nozze per i satrapi delle Regioni e i loro sottopancia.
Ora il Governo mostra di voler arginare lo sconcio, perfino l’Antimafia è scesa in campo a indagare in proposito. E Draghi ha dichiarato che concederà le riaperture solo alle regioni che hanno messo in sicurezza i più anziani. Crediamoci, per carità cristiana.