Vaccino anti-Covid in azienda, c’è l’accordo con il Governo: costo a carico datori
Il protocollo per la vaccinazione in azienda è stato approvato: scelta volontaria e privacy tutelata
Vaccino anti-Covid in azienda e sul posto di lavoro. Ormai è ufficiale e c’è anche l’ok del ministro della Salute, quindi il protocollo per la vaccinazione in azienda è stato approvato. A questo punto le imprese devono presentare un piano alle Asl con il numero di dosi richieste dai loro lavoratori. I costi del servizio sono a carico dei datori ma il vaccino è fornito dallo stato, compresi aghi e siringhe. L’adesione alla somministrazione non è in alcun modo obbligatoria ed è assolutamente una scelta volontaria, in tal modo è anche protetta la riservatezza.
Vaccino in azienda: si parte a maggio e non in ordine di età
Al medico competente è affidato il compito di fornire le informazioni utili rispetto allo stato di salute personale ed è a questa figura che i lavoratori devono rilasciare il loro consenso informato dopo averlo visionato e firmato.
La somministrazione poi avviene in locali idonei ed è riservata ai soli operatori sanitari. Si partirà a maggio e l’ordine prescinderà dalle fasce di età. Pieno sostegno da parte dell’Inail.
Il Protocollo di aggiornamento delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del Covid negli ambienti di lavoro, aggiorna i precedenti accordi sulla salute e sicurezza tenendo conto di quelli del 14 marzo e 24 aprile 2020.
Tra i punti che si aggiungono, quello sulla riammissione al lavoro dopo l’infezione. L’ammissione “avverrà secondo le modalità previste dalla normativa vigente (circolare del Ministero della salute del 12 ottobre 2020 ed eventuali successive istruzioni).
I lavoratori positivi oltre il ventunesimo giorno saranno riammessi al lavoro solo dopo la negativizzazione del tampone molecolare o antigenico effettuato in struttura accreditata o autorizzata dal servizio sanitario”.