Vaccino Covid, l’Ema autorizza il siero Pfizer per i bambini tra 5 e 11 anni
L’antidoto, a dose ridotta, sarà disponibile a fine dicembre. Intanto in Giappone la variante Delta si sta clamorosamente “auto-estinguendo”, regalando nuove e concrete speranze
Potrebbe arrivare alla fine del mese prossimo il vaccino Covid per i bambini. Dopo l’autorizzazione della European Medicines Agency, infatti, si attende solamente il via libera dell’Agenzia Italiana del Farmaco per poter avviare le somministrazioni. E, sul fronte della lotta al coronavirus, dal Giappone arriva una notizia che dà una nuova (e concreta) speranza al mondo intero.
L’Ema autorizza il vaccino Covid per i bambini
L’Ema ha raccomandato di estendere «ai bambini tra 5 e 11 anni» l’indicazione relativa all’uso del vaccino Covid di Pfizer-BioNTech. Così una nota della stessa Agenzia Europea per i Medicinali, che contestualmente ha caldeggiato l’utilizzo di dosi ridotte (10 microgrammi di principio attivo anziché 30).
A stretto giro di posta dovrebbe arrivare anche il parere (presumibilmente positivo) dell’Aifa, poi sarà possibile includere nella campagna vaccinale i più piccoli. Per i quali comunque «non è previsto Green Pass o obbligo», come ha precisato il sottosegretario alla Sanità Pierpaolo Sileri.
In ogni caso occorrerà «attendere la consegna di Pfizer delle dosi pediatriche nella terza decade di dicembre», come preannunciato dal Ministro nomen omen della Salute Roberto Speranza. «Nel frattempo faremo una campagna di comunicazione e l’indicazione che daremo sarà di ascoltare i pediatri e i medici». E Annamaria Staiano, presidente della Società Italiana di Pediatria, ha già lanciato ai genitori un appello affinché facciano immunizzare i propri figli. «Quando avremo le dosi di vaccino, non indugiate».
Ottime notizie dal Giappone
Intanto a prospettare un futuro più roseo ci pensa (non a caso) il Paese del Sol Levante, con particolare riferimento alla temutissima variante Delta. Che in estate aveva fatto registrare punte di 23mila casi al giorno, ma la scorsa settimana è stata responsabile solamente di 16 nuovi contagi.
Secondo gli scienziati dell’Istituto Nazionale di Genetica nipponico e dell’Università di Niigata, quest’inversione di tendenza si deve al fatto che il SARS-CoV-2 si sta clamorosamente “auto-estinguendo”. Quando infatti un patogeno “si riproduce”, i suoi geni subiscono dei casuali errori di copiatura, che sono all’origine delle varianti. Pare però che il Covid-19 abbia esagerato, accumulando troppe mutazioni a carico della proteina Nsp14, che si occupa proprio di correggere gli errori di copiatura.
Il genetista Ituro Inoue ritiene che «alla fine il virus sia diventato difettoso e non sia stato più in grado di replicarsi. Considerando che i casi non sono aumentati, pensiamo che a un certo punto si sia andato verso l’estinzione naturale a causa delle mutazioni».
Una buona novella che ci autorizza a essere finalmente un po’ più ottimisti, benché sia ancora presto per cantare vittoria. Non è infatti detto che lo scenario evolutivo si ripeterà lontano da Tokyo, anche se naturalmente non lo si può nemmeno escludere. E, d’altronde, se veramente il microrganismo ha deciso di autodistruggersi, non poteva davvero scegliere luogo migliore della terra dei kamikaze!