Vaccino. Dal primo febbraio scatta obbligo per over 50 e meccanismo sanzionatorio
Ex Equitalia ha 180 giorni per la sanzione ma così i No vax possono scamparla
Dal primo febbraio scatta l’obbligo vaccinale per gli over 50 e partiranno anche le sanzioni per coloro che non hanno rispettato la norma.
Agenzia delle Entrate per la riscossione
Le sanzioni verranno recapitate direttamente ai cittadini da AdEr, l’Agenzia delle entrate per la riscossione, l’ ente pubblico autonomo collegato all’Agenzia delle entrate, che però svolge le funzioni esattoriali di quella che un tempo era Equitalia.
Sarà pari a 100 euro l’importo della sanzione di cui si occuperà AdEr, che svolgerà a tutti gli effetti un ruolo di postino: i dati anagrafici e l’indirizzo di residenza del cittadino da sanzionare, verranno infatti forniti all’ente dal ministero della Salute, che a sua volta avrà i nominativi dalla Sogei, società informatica partner del Mef la quale, attraverso le tessere sanitarie, è in grado di determinare i cittadini senza vaccino ed incrociare questi dati con i codici fiscali.
Ecco nel dettaglio come funziona
Vediamo nel dettaglio come funziona. Secondo il decreto numero 1 del 7 gennaio 2022, che norma l’estensione dell’obbligo vaccinale, l’AdEr invierà dapprima una segnalazione al cittadino ancora inadempiente a partire dal primo febbraio, il cittadino avrà però 10 giorni di tempo per comunicare all’Azienda sanitaria locale competente territorialmente che ha, eventualmente, provveduto alla vaccinazione ma il dato non è ancora aggiornato, oppure che gode di un’esenzione, come previsto dalla circolare del ministero della Salute.
Successivamente l‘Asl ha 10 giorni per trasmettere al ministero della Salute, e quindi a Sogei, i certificati di esenzioni e, qualora non vi siano motivi ostativi alla vaccinazione, la sanzione viene emessa entro 180 giorni dall‘AdER.
Sanzione non pagata?
A quel punto, il cittadino ha 60 giorni per pagarla e 30 giorni per ricorrere al giudice di pace. Il decreto che regolamenta l’obbligo attende ancora la conversione in Parlamento, per cui qualcosa può ancora essere modificata. Qualora il cittadino non provveda al pagamento la sanzione andrà a far cumulo su altri pagamenti inevasi, contribuendo eventualmente all’emissione di cartelle esattoriali.
Il meccanismo di emissione della sanzione e di accertamento della violazione implica diversi passaggi e diversi soggetti. Se i tempi fossero rispettati, il cittadino si troverebbe a dover pagare la sanzione entro circa 30-60 giorni dalla notifica di sanzione. Tuttavia l’ente che si occuperà della riscossione ha 180 giorni per inviare la notifica di pagamento, a cui possono sommarsi altri 60 o 30 giorni per il pagamento o il ricorso al giudice di pace.
Obbligo in vigore fino al 15 giugno 2022
Se fossero pienamente impiegati, questi giorni supererebbero la durata dell’obbligo vaccinale previsto dalla legge n.1 del 7 febbraio 2022, con buona pace del cittadino che eviterebbe di pagare la sanzione e, possibilmente, anche di fare ricorso al giudice. L’obbligo infatti è in vigore dal primo febbraio fino al 15 giugno 2022. E’ possibile che il governo estenda i tempi di questo obbligo, ma fino a che questo non accade, l’inadempiente all’obbligo vaccinale, per chi ha almeno 50 anni, potrebbe scommettere sui tempi dilatati e farla franca. (Org/ Dire)