Vaccino sì, la storia di Chiara, mamma di una bimba di 4 mesi…
Grazie al vaccino una bambina è sensibilmente e rapidamente migliorata, fino al completo regresso della pertosse, che nei neonati, può provocare la morte
"No, no, ma il culetto è mio, è mio perciò, no, no, no, non ci sto, ma il culetto è mio, è mio perciò, la puntura no, no, no….". Così i piccoli protagonisti, con Pippo Franco, in un motivetto divertente, scritto e inciso anni fa, per allontanare la fifa della puntura che tutto sommato conserviamo intatta anche da adulti. Nel caso specifico però, in ciò che seguirà, intendo posizionare la lente d'ingrandimento su un altro genere di fobia che va oltre ogni ragionevolezza: il terrore dei vaccini, dovuto alla mancanza di un'informazione corretta e adeguata. E' la storia di Chiara, una donna di 35 anni che vive a Roma, in Corso Francia. La sua bambina di 4 mesi, tossiva in continuazione, pur non manifestando febbre, né altri particolari disturbi. Tuttavia, nonostante aerosol, cortisone e antibiotici, non solo i sintomi non regredivano, anzi, addirittura peggioravano, nonostante giorni e giorni di terapia. Poi, provvidenzialmente, dalla lontanissima Australia, un accorato appello su internet, lanciato da un' altra mamma: "Vi prego, vaccinate!" Suo figlio, manifestava la stessa sintomatologia della bimba. Grazie al vaccino, la piccola è sensibilmente e rapidamente migliorata, fino al completo regresso della pertosse, che nei neonati, può essere pericolosissima, fino a provocare la morte. I dati pubblicati dall'Istituto Superiore della Sanità, pubblicati dal Ministero della Salute, sono assolutamente allarmanti ed evidenziano con estrema chiarezza che la copertura vaccinale in Italia, è al limite della soglia di sicurezza. Ecco perchè, ritengo doveroso insistere sull'assoluta necessità di sottolineare l'importanza e nel contempo, la sicurezza della terapia dei vaccini e che tale campagna d'informazione, debba essere chiara e quotidianamente posta all'attenzione di tutti. Ricordo, quando ero bambino, la profilassi antivaiolosa alla quale eravamo sottoposti, in quarta o quinta elementare. Il bello, se così si può dire, è che ci veniva la febbre e non andavamo a scuola per tre/quattro giorni. La mamma ci rimboccava le coperte, non facevamo compiti e leggevamo i giornalini di Topolino.Ma, a prescindere dalla sfera dei ricordi e dalle note di costume, desidero riproporre l'appello della mamma australiana di cui sopra: "Vi prego, vaccinate!". Soprattutto neonati, bambini e anziani, coloro i quali, in sostanza, sono più esposti e più a rischio riguardo infezioni e mali stagionali. "Il dottore ti dirà – canta Pippo Franco – basta fare una puntura e tutto passerà". Proprio cosi!