Vaiolo delle scimmie: 6 i casi accertati allo Spallanzani, 4 ricoverati
Come si trasmette il virus? Come si cura? La risposta dell’Iss e dell’Ecdc
Vaiolo delle scimmie: salgono a 6 i casi accertati allo Spallanzani, 4 ricoverati“.
“Ho avuto notizia di un sesto caso di vaiolo delle scimmie preso in carico dall’Istituto Spallanzani” di Roma “con un link di ritorno dalle Canarie. Attualmente sono 4 i ricoverati, tutti in buone condizioni cliniche. Uno è seguito a domicilio. L’altro è il caso toscano“. Lo riferisce in una nota l’assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato. “Prosegue l’indagine epidemiologica. Nessun allarme – sottolinea – ma il sistema di sorveglianza infettivologica è in stato di massima attenzione”.
Come spiega il sito dell’Iss “Si tratta di un’infezione causata da un virus della stessa famiglia del vaiolo ma che largamente si differenzia dal vaiolo stesso per la minore diffusività e gravità. È diffuso in particolare tra primati e piccoli roditori, prevalentemente in Africa. L’infezione si trasmette dall’animale all’uomo attraverso la saliva ed altri fluidi dell’animale o il contatto diretto con l’animale.
La malattia si risolve spontaneamente in 1-2 settimane con adeguato riposo e senza terapie specifiche; possono venir somministrati degli antivirali quando necessario“.
Vaiolo delle scimmie, le dichiarazioni dell’Ecdc
“La maggior parte dei casi attuali”, spiega Andrea Ammon, direttore dell’Ecdc, (European Centre for Disease Prevention and Control), “si è presentata con sintomi lievi e per la popolazione più ampia la probabilità di diffusione è molto bassa. Tuttavia, la probabilità di un’ulteriore diffusione del virus attraverso uno stretto contatto, ad esempio durante le attività sessuali tra persone con più partner sessuali, è considerata alta”. I casi di vaiolo delle scimmie, precisa l’Ecdc, attualmente “sono stati diagnosticati principalmente tra gli uomini che hanno rapporti sessuali con uomini, il che suggerisce che la trasmissione potrebbe aver luogo durante le relazioni intime“.
Il contagio, ricordano gli esperti, può avvenire attraverso il contatto ravvicinato della mucosa o della pelle non integra con materiale infettivo di lesioni, o attraverso grandi goccioline respiratorie durante il contatto prolungato faccia a faccia. Alle persone contagiate si consiglia quindi “di astenersi dall’attività sessuale e da uno stretto contatto fisico fino alla guarigione del rash cutaneo”. “La maggior parte dei casi può rimanere a casa con cure di supporto”, ha aggiunto l’Ecdc.