Vandalizzato il camion vela di Codice Ratzinger: anarchici pro Bergoglio?
Tempi duri per la libertà di espressione se vengono sfregiati, con disegni osceni e insulti, i manifesti di un incontro che spiega il “Codice Ratzinger”
Questa è nuova: gli anarchici tengono per Bergoglio contro Ratzinger? Così sembra, almeno dall’atto di vandalismo che ha visto protagonista, pochi giorni fa, a Bologna, il camion vela della conferenza su “Codice Ratzinger”, il bestseller edito da Byoblu che ha raccolto l’inchiesta sviluppata sul blog di Libero e RomaIT, dallo scrivente, in quasi tre anni.
Mala tempora per la libertà di espressione
Tempi duri per la libertà di espressione se vengono sfregiati, con disegni osceni e insulti, i manifesti di un incontro che si fonda sul dritto canonico e il linguaggio di uno dei più grandi intellettuali del secolo.
La conferenza, organizzata da Elisa Fantini e dall’avv. Manola Bozzelli del comitato “Arbitrium”, è stata la 28esima: fin da settembre, cittadini e fedeli, spontaneamente, si sobbarcano gli oneri dell’affitto della sala per dare la possibilità all’autore di diffondere i risultati di questa indagine. Un fenomeno editoriale unico.
La tesi che difendiamo e pubblichiamo è che papa Benedetto, costretto a togliersi di mezzo dai poteri forti internazionali e dalla fronda ecclesiastica modernista detta “Mafia di San Gallo”, (che sponsorizzava Bergoglio fin dal 2005), ha applicato un piano antiusurpazione di assoluta perfezione canonica. Per abdicare, Benedetto doveva rinunciare al munus, l’”essere” papa, ma ha dichiarato di rinunciare, dopo 17 giorni, al ministerium, cioè, a “fare” il papa.
“Codice Ratzinger”, il munus e il ministerium
L’unico caso in cui il papa può perdere il ministerium e mantenere il munus è, per causa di forza maggiore, la sede impedita, (can. 335), quando il papa è prigioniero. L’hora vigesima del 28 febbraio, da Benedetto indicata come ora dell’entrata in vigore della rinuncia al ministerium, corrisponde, per l’orario romano cui si riferisce, non alle 20.00 del 28 febbraio, ma alle 13.00 del 1° marzo, quando, da appena mezzora, era stato convocato il conclave con Benedetto ancora regnante: colpo di stato, Ratzinger impedito, si realizza di fatto la rinuncia al ministerium e l’antipapato di Bergoglio dovrà essere annullato.
Questi due brevi documentari illustrano la questione descritta con i relativi documenti.
Uno scenario che inizialmente ha fruttato all’autore insulti infantili come “Cionci ciancia” o diretti (imbecille, idiota, pazzo, immorale, etc.). Da qualche tempo, i conservatori legittimisti di Bergoglio, secondo la nota sequenza “prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti combattono…” hanno cominciato a scrivere libri contro “Codice Ratzinger”, ma l’atto di vandalismo contro il camion-vela ci riporta di colpo alla fase “insulto”.
Dopotutto, altro non è che l’ennesimo episodio di ”effetto Ratzinger”, quel particolare fenomeno per cui i nemici di Benedetto XVI, con i loro atti e dichiarazioni, si tradiscono, svelano dettagli importanti, oppure, grazie alla loro aggressività forniscono un saggio preciso della natura dei due schieramenti: da un lato quelli che si sacrificano per diffondere la verità, dall’altro, coloro che attaccano ferocemente per tutelare l’impostura. Il modo con cui lo fanno è rivelatorio e li ringraziamo per aver fornito l’ennesima dimostrazione pubblica.