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Vaticano e Campidoglio, sentenza storica sulla Tari, Cassazione: “Santa Sede deve pagare”

Questa volta la disputa tra Chiesa e Urbe riguarda la “monnezza”, il primo dovrà pagare gli arretrati

Vaticano Tari

Questa volta al centro della diatriba tra comune di Roma e Vaticano c’è la spazzatura. Infatti La Cassazione ha dato ragione alla capitale costringendo lo Stato Pontificio al pagamento della tari, tassa comunale sui rifiuti.

Vaticano dovrà pagare la Tari del 2012 e arretrati successivi

Nel dettaglio si tratterebbe di € 71.000 non pagati nel 2012 dal Pontificio Istituto Biblico fatto pervenire con una pomposa cartella esattoriale all’omonimo indirizzo.

Il ricorso della Santa Sede è stato respinto e nelle motivazioni si afferma che l’edificio in cui ha sede l’Istituto “non è un edificio destinato al culto” e dunque non può essere esente dal pagamento di questo tributo.

Vaticano paghi Tari, non valida esenzione dei Lateranensi

Il Trattato Lateranensi (vecchi Patti Lateranensi) esenta il patrimonio immobiliare Vaticano da tributi dovuti allo Stato ma in questo caso la Cassazione ha stabilito non solo il pagamento del denaro non versato ma anche il pagamento di un milione e 200mila euro a l’Ama per gli anni successivi fino a oggi.


Nel dettaglio a stabilire l’esenzione della chiesa dal pagare tributi allo Stato italiano Ici-Imu è l’articolo 16
sottoscritti tra il Regno d’Italia e la Santa Sede l’11 febbraio 1929. Naturalmente questi articoli sono stati sottoposti a revisione, nel 1984, ma essi regolano ancor oggi i rapporti fra la Repubblica Italiana e la Santa Sede.

Il Pontificio Istituto Biblico

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