Vaticano: Preti che si sposano? Non è proprio una novità
La Chiesa sembra pronta a grandi novità, si chiama sacerdozio uxorato, vediamo cos’è
Sappiamo ormai da qualche anno che la diminuzione del numero dei membri del clero, abbia creato le premesse per dare la facoltà ai sacerdoti di prendere moglie. Eppure questa pratica esisteva già, si chiama infatti uxorato, dal latino uxoratus da uxor, “moglie”, e in uso già in alcune chiese cattoliche di rito orientale.
infatti quello del celibato non è un dogma, è una proposta di obbedienza che la Chiesa rivolge ai suoi ministri, decisa al Concilio di Trento (1545-1563). Infatti nel Vangelo non è dettato come regola interiore, quanto piuttosto è legato ad uno speciale carisma o vocazione (Mt. 19,11-12).
Dunque la proposta non è abolire il celibato, ma lasciare che solo coloro che si sentono investiti di una spiritualità così forte da poter fare a meno di affetti fisici e temporanei possa abbracciare questa scelta.
Ma perché in ambito religioso riteniamo auspicabile che l’uomo non abbia una compagna? Perché possa canalizzare le sue energie affettive e intellettuali, i suoi sforzi per la comunità della sua parrocchia e all’amore per qualsiasi creatura umana senza alcuna preferenza, che è infatti ciò che scelsero di fare gli apostoli per seguire Cristo nella via della predicazione e della meditazione. Un’astinenza dunque, quella sessuale e dalla sfera della famiglia, che non dovrebbe essere un sacrificio, ma una strada di raccoglimento in se e insieme di apertura a tutti i fratelli umani indistintamente.
Insomma, a quanto pare, ormai anche secondo la chiesa di rito latino, in molti possono sentire la chiamata a far parte del ministero ecclesiastico, ma non a tutti può essere imposto di rinunciare a quella dimensione così intima e fondamentale dell’affettività sentimentale e famigliare.