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Venditti a Roma per presentare “Tortuga”

Alla Feltrinelli il cantautore romano presenta il suo nuovo album “Tortuga”

"Torno nel luogo che mi ha visto nascere ma con l'esperienza di una vita", così Antonello Venditti ha definito il senso del suo ultimo album, "Tortuga", in uscita ieri, 21 aprile, e presentato in anteprima presso la Feltrinelli di via Appia Nuova a Roma. Sempre da Roma comincerá il tour il 5 settembre, con la prima data allo Stadio Olimpico.

Non poteva essere altrimenti, questo disco è l'esito di un viaggio, di ritorni e di ripartenze e questa nuova avventura Venditti non poteva che farla reiniziare dalla sua città. In particolare da quel bar Tortuga, di fronte al liceo Giulio Cesare frequentato dal cantautore. Un luogo di aggregazione e di incontro, di discussione e di confronto, dove le idee circolavano con l'impeto travolgente degli anni '70, con la passione strampalata della giovinezza che si strugge nel bisogno di rivoluzione, nella malinconia di un'utopia tradita. Nove tracce poderose nei contenuti e nei suoni, strutturate e profonde, mai scontate nel racconto dell'amore, dal sound eterogeneo che spazia dalla ballata alla dance, mostrando una veste moderna eppure ben salda al mondo "vendittiano".

"Un vecchio nuovo Venditti" lo ha definito Ernesto Assante che ha presentato l'evento presso la libreria capitolina; il critico di Repubblica ha sottolineato la piacevole fruibilitá dei nove pezzi e ha accompagnato la descrizione del nuovo lavoro del cantautore. Si tratta di un disco pieno di ritmo e di bella scrittura, con il pensiero rivolto al passato e lo sguardo al futuro. Un lavoro denso nel quale ogni brano ha il suo peso perché frutto di una gestazione lenta e dolorosa che ha tratto dalla vita la linfa poetica, maturando dalla sofferenza per restituire il racconto della realtá attraverso il più acuto dei Ciceroni, la musica.

"Questo album è nato da un anno e mezzo di anima tormentata, di sentimenti bui, di perdite forti che mi hanno scosso lo spirito", ha affermato il cantautore riferendosi alla morte del collaboratore e amico Alessandro Centofanti e a quella di Pino Daniele. "Il cuore di questo progetto è proprio il fatto di averlo realizzato, l'ho vissuto in apnea, non ho respirato da novembre, ero devastato dalla morte di Sandro e di Pino, non sapevo più neanche se l'avrei terminato. Il piacere è stato quello di averlo chiuso e di essere riuscito a consegnarlo a me stesso".

Una narrazione interiore affidata alla memoria che ritorna alle origini per spiegare il presente, con l'universo degli anni '60 al quale si è sovrapposto quello dei '70 con le sue evoluzioni psichedeliche, le guerre e i sogni: "Ho vissuto un momento storico particolare nel quale il concetto della canzone che racconta un'epoca era fondamentale; gli anni '70 sono stati l'origine che ci ha portati qui, l'era dei cantautori che rappresentavano loro stessi". "Tortuga" nasce proprio dalle ceneri di quegli anni, dai progetti e dalle aspirazioni, dai dolori e dai rimpianti, dagli errori e dai ricordi. Il fervore rivoluzionario, la volontá di ribellione si stemperano nella maturitá ma accentuano la loro risonanza nella fermezza dei messaggi: "Oggi sento di più la responsabilitá di quello che dico, sono aperto al cambiamento ma c'è sempre un margine di tolleranza, oggi riesco ad essere più rispettoso delle idee degli altri".

Si tratta di un disco da ascoltare tutto di un fiato, anche grazie alla contenuta estensione della tracklist che finisce per accentuarne la grandezza semantica e la ricerca sonora. Tutti possono ritrovare in questo lavoro il proprio "Tortuga", il proprio luogo di dibattito e di crescita dal quale partire per tentare di riflettere e di decifrare quell'intrigo di sentimento e di razionalitá, di emozione e di patos che è la vita.

Tracklist. 1. Cosa avevi in mente 2. Non so dirti quando 3. Tienimi dentro te 4. Nel mio infinito cielo di canzoni 5. I ragazzi del Tortuga 6. Ti amo inutilmente 7. Attento a lei 8. L'ultimo giorno rubato 9. Tortuga

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