Venezia, liceo si sbarazza dei banchi a rotelle. Si riapre la polemica
Alex Bazzaro, consigliere comunale Leghista: “Soldi pubblici finiti al macero“. Azzolina replica: “Non ho più la voglia di rispondere”
Nei giorni scorsi la dirigente di un liceo storico di Venezia, il “Benedetti-Tommaseo”, ha deciso di disfarsi di circa quaranta banchi a rotelle acquistati un anno fa al tempo dell’appalto nazionale, vista l’impossibilità di utilizzarli. Dunque una ditta di trattamento rifiuti ingombranti giovedì ha effettuato il trasporto. Una foto diffusa sui social li mostra all’interno di una “bettolina”, imbarcazione da trasporto della laguna, destinati a essere smaltiti in discarica. La notizia ha riaperto le polemiche sui famigerati banchi a rotelle di politici locali, tra cui il deputato leghista e consigliere comunale di Venezia Alex Bazzaro, che ha pubblicato la foto e scritto: “Ecco la fine dei banchi a rotelle dell’allora ministro Azzolina. Soldi pubblici finiti al macero. Ricordiamo che il costo di ogni singolo banco è di 219,17 euro, la spesa totale è stata di 95 milioni”.
La vicenda
Secondo quanto riporta Il Gazzettino, la scuola ha riposto i banchi in un magazzino, appena arrivati. Inoltre Sebastiano Marascalchi, il rappresentante legale di Rete Srl, Recuperi tecnologici, la ditta incaricata di prelevare il materiale destinato allo smaltimento, interpellato dal quotidiano, ha spiegato che “la scuola, per la verità, ha tentato di regalare questi banchi a vari enti insieme a del gel che lasciava una patina sulle mani e non risultava adatto per gli studenti. Il gel è stato donato, i banchi non li ha voluti nessuno e non c’è stata altra scelta che la discarica. Bisogna tener conto che poi a Venezia, anche se regali qualcosa, c’è il problema del trasporto via acqua e della manodopera, che incide più del costo della merce stessa. A volte la donazione è una scelta che non conviene nemmeno”.
La replica di Azzolina
Interpellata dai quotidiani veneti del gruppo Gedi, Lucia Azzolina ha commentato irritata: “Chieda alle scuole – dice, riferendosi alla cronista – chi ha voluto e ha chiesto i banchi. Le domande che mi sta facendo indicano che lei è una persona profondamente disinformata. La questione è stata raccontata urbi et orbi, e io non ho più la voglia di rispondere. Non glielo devo spiegare io, deve andare nelle scuole e chiedere. È un dramma che facciate ancora a queste domande”.