Via i sampietrini? La provocazione: “Li compriamo noi… romani!”
Catia Mineo (CSA) scrive una lettera simbolica indirizzata all’assessore Pucci sulla proposta di togliere i sampietrini
L'idea per risanare le casse del Comune di Roma l'ha avuta il neonominato assessore ai Lavori Pubblici di Roma Capitale, Maurizio Pucci. Risparmiare sulle municipalizzate? No. Ridurre i dirigenti e i maxi stipendi? Ma nemmeno per sogno! La soluzione al male dei buchi di bilancio, secondo Pucci, è una: togliere i sampietrini e sostituirli con l'asfalto. Visto il loro valore, una volta tolti, Pucci vorrebbe darli alle imprese. Si tratta di una proposta destinata a far discutere, non tanto – o non solo – per la sua utilità – servirà mettere in vendita i sampietrini? – ma anche perché sono molti i romani che già stanno manifestando la loro contrarietà alla decisione di mettere in vendita "un pezzo della nostra storia".
Anche perché, alla luce dei fatti di Mondo di Mezzo, forse proprio dagli antichi splendori bisognerebbe ripartire, non certo demolirli. Ma si rischia di uscire fuori dal seminato. Torniamo ai sampietrini. La valutazione sul toglierli o meno, dovrebbe essere prettamente urbanistica, affidata allo studio e al parere di esperti. Toglierli per rimpinguare le casse del Comune svuotate in anni e anni di malagestione suona piuttosto bizzarro. Tra i romani che si oppongono alla proposta, anche Catia Mineo, Rsu e responsabile del settore scolastico – educativo del CSA. "Gentile assessore" – scrive sul suo profilo Facebook in una lettera di provocazione indirizzata all'assessore ai Lavori Pubblici – "Siamo venuti a conoscenza del fatto che i sampietrini di piazza Venezia potrebbero essere messi in vendita per risanare il buco in bilancio, che a quanto pare vorreste risanare con gli stipendi dei dipendenti" – con un riferimento alla querelle inerente l'atto unilaterale che entrerà in vigore dal prossimo gennaio 2015, almeno fino a nuovo incontro tra sindacati e amministrazione.
E allora, ecco la proposta: "Abbiamo deciso di aiutarvi anche in questo! Vorremmo venissero messi in vendita a noi… romani!! In fondo è la nostra storia che state vendendo e non vorremmo perdere questa opportunità per risanare almeno in parte le vostre buche…". "La preghiamo dunque – conclude Mineo – di voler ascoltare la nostra richiesta: siamo pronti a venire in Piazza Venezia per comprare ciò che ci state togliendo. Con la speranza di veder accolta positivamente la nostra richiesta le porgiamo distinti saluti".
Una lettera a metà tra l'ironia e lo sconcerto, quella che ha scritto Catia Mineo. In poche ore, sul social network, in molti hanno commentato e condiviso il post della sindacalista che, raggiunta telefonicamente da Romait, spiega: "Non solo la proposta va discussa, ma ci chiediamo anche: dove vanno a finire i nostri sampietrini? E quanto costerà al Comune di Roma toglierli e rimpiazzarli con l'asfalto?". E mentre si attendono risposte, chissà che la proposta della Mineo non vada in porto.