Roma, Via Ottaviano 9 respinge il tentativo di sgombero
Così Iorio chiama in causa la dirigenza della Fondazione Alleanza Nazionale
Ogni anno, a Roma, migliaia di fiaccole percorrono silenziose via Cola di Rienzo. Ogni 28 febbraio il fiume lento di fiammelle scorre fino a piazza Risorgimento, all’angolo con via Ottaviano. Proprio in questo angolo di strada, lo stesso giorno di molti anni fa (1975), a brillare erano ben altri fuochi, quelli di bottiglie molotov e pistole. E’ la prima volta che si spara per politica nelle strade della Capitale e, in quello scontro, il ventitreenne greco, Mikis Mantakas, verrà lasciato a terra.
Il giovane universitario missino, freddato quel giorno di febbraio del 1975 da un commando di antagonisti rossi, verrà trasportato dai suoi pochi metri più in là, nella sezione missina di via Ottaviano 9. La sua sezione. Mikis non ce la farà, il suo assassino non verrà mai punito e forse, oggi, il suo ricordo non avrà più una casa. E quelle fiaccole in marcia si troveranno orfane di un approdo.
Nella mattinata di ieri, infatti, le forze di polizia si sono presentate davanti alla storica sezione politica di via Ottaviano 9 a Roma con l’ordine di sfratto. Ad attenderli c’erano circa duecento ragazzi che sono riusciti, per il momento, a scongiurare lo sgombero. Ma la tensione resta alta perché non è stata individuata una soluzione definitiva e tutto è rimesso alla capacità che avranno i militanti di respingere un nuovo tentativo.
Eppure, come ha raccontato Alfredo Iorio a Francesco Curridori, cronista de Il Giornale, la colpa di questa situazione sarebbe della Fondazione Alleanza Nazionale a cui, secondo il leader del Movimento Sociale Europeo – che ha il suo quartier generale proprio negli storici locali di via Ottaviano -, spetterebbe la cura di quello che è “un punto di riferimento per tutti quelli che si rifanno al Movimento Sociale, al di là dei mutamenti a livello partitico”. “Con la nascita del PdL”, spiega Iorio, “contratti e locazioni del Movimento Sociale sono passati alla Fondazione che avrebbe dovuto averne cura”. Ma, prosegue Iorio, “la dirigenza della Fondazione Alleanza Nazionale, da Mugnai in giù, evidentemente è troppo impegnata nella spartizione del patrimonio immobiliare ed economico del Movimento Sociale Italiano per poter intervenire a difesa di “Via Ottaviano 9”.
“Inizia così la guerra del sangue contro l’oro, gli interessi economici di costruttori e palazzinari che muovono l’azione dell’amministrazione comunale, e contro loro, una classe politica che ha tradito il proprio mondo e non difende il suo popolo. Solo chi ha difeso dalla speculazione questa e le altre sezioni missine in giro per l’Italia ha la legittimità di rivendicare l’eredità politica ed ideale del Movimento Sociale Italiano. Dalla difesa di queste mura passa la ricostruzione di quella casa politica chiamata Movimento Sociale”, conclude Iorio.