Roma Villa Blanc, il braccio di ferro tra il verde e le costruzioni
Tutte le vicende della villa ottocentesca sulla Nomentana
Lo scorso 17 Luglio si è svolto un sit-in in Campidoglio per chiedere che Villa Blanc, la villa ottocentesca su via Nomentana, torni la villa dei cittadini. Ma ecco tutta la vicenda, come la apprendiamo da una ricostruzione del Comitat Villa Blanc (qui,il sito).
MOZIONE IN MUNICIPIO II. Prima del sit-in, la questione era stata affrontata anche nel Municipio di competenza, il II: il 3 ottobre 2013, viene approvata all’unanimità dei presenti una mozione, sollecitata dal Comitato Villa Blanc, che impegna il presidente e la Giunta Municipale a promuovere l’intervento del Sindaco e della Giunta Capitolina per riesaminare il permesso edilizio rilasciato alla LUISS per Villa Blanc e la relativa convenzione stabilita con il Comune di Roma.
“Tenuto conto che VILLA BLANC è un gioiello dell’arte eclettica (…) e si configura come patrimonio artistico di interesse nazionale; che la Villa comprende un parco di circa 40.000 metri quadri, che presenta una mescolanza di essenze tipicamente mediterranee – quali lecci, pini e allori – con esemplari esotici quali cedri, banani, palme, e permette la nidificazione o il transito di numerose specie avicole tra l’Agro Romano e i grandi parchi urbani del centro della Capitale, nonché di numerose specie di uccelli stanziali tra cui i rapaci civetta, allocco e gufo (…) e in considerazione delle numerose firme (circa 5000) raccolte tra i cittadini per richiedere che il parco e la Villa siano acquisiti all’uso previsto dal Piano Regolatore, nonché delle ripetute delibere votate in tal senso nel corso del tempo dal Consiglio del Municipio 3 e della delibera votata all’unanimità dall’Assemblea Capitolina nel 27 marzo 2013; in considerazione, inoltre, del ricorso al TAR presentato da alcuni cittadini in cui si chiede l’annullamento della concessione edilizia sopracitata, rilasciata dal Dipartimento competente, ed il ripristino dell’attuale previsione di Piano Regolatore (cioè destinazione d’uso a verde pubblico e a servizi pubblici di livello locale); tenuto conto che la Commissione VI nella seduta del 01/10/13 ha espresso parere favorevole con l’unanimità dei presenti (…), il Consiglio del Municipio Roma II impegna il presidente e la Giunta municipale a promuovere ed accompagnare l’azione del sindaco e della Giunta Capitolina nel: procedere alla verifica dell’autorizzazione rilasciata alla LUISS: permesso di costruire n.766 prot 97579 del 21712/2011 riguardante l’esecuzione di interventi di “restauro e risanamento conservativo” da realizzarsi nel complesso Villa Blanc, per lavori di restauro conservativo finalizzati ad usi diversi da quelli previsti dal Piano Regolatore Generale; procedere alla revisione della convenzione sottoscritta tra Roma Capitale e la Luiss avvenuta tra l’ex Assessore all’Urbanistica Marco Corsini e il Dott. Pier Luigi Celli in data 29/11/2011 prot 89940; mettere in atto i provvedimenti necessari per assicurare l’apertura della Villa al pubblico dall’alba al tramonto tutti i giorni, assicurando la piena fruizione pubblica della Villa secondo la destinazione prevista disciplinata dell’art. 85 della NTA del PRG vigente che destina la Villa a “verde pubblico e servizi pubblici di livello locale” con possibilità di realizzare al suo interno attività compatibili con la fruizione pubblica del complesso e prevedendo la realizzazione di asili nido in convenzione con Roma Capitale; realizzare un’ assemblea pubblica Comune-Municipio per portare a conoscenza della cittadinanza la posizione che l’Amministrazione Capitolina intende assumere su Villa Blanc” – così il testo della mozione.
MOZIONE IN CAMPIDOGLIO. Dopo l’approvazione della mozione in Municipio, arriva quella in Consiglio Comunale, di una mozione analoga, in data 29 ottobre 2013, con la quale, come sopra, si impegnano il sindaco e la Giunta Comunale a: “procedere alla verifica del permesso di costruire rilasciato nel 2011 alla LUISS per lavori di restauro conservativo per finalità differenti da quelle previste dal Piano Regolatore; procedere alla revisione della convenzione stabilita fra Roma Capitale e la LUISS nel 2011; assicurare l’apertura dell’intero parco della Villa al pubblico tutti i giorni dall’alba al tramonto, garantendo la piena fruizione pubblica della Villa secondo la destinazione prevista, disciplinata dell’art. 85 delle Norme Tecniche di Attuazione del Piano Regolatore Generale che destina la Villa a “verde pubblico e servizi pubblici di livello locale”; sostituire alla costruzione di muri perimetrali quella di cancellate che permettano la visibilità del Parco dall’esterno; eliminare i parcheggi auto all’interno della Villa salvo una dotazione minima di servizio; ridurre al minimo indispensabile la viabilità carrabile interna”.
LA LETTERA AL SINDACO MARINO. Passano pochi giorni, e il 20 novembre 2013, viene inviata una lettera al sindaco Marino, a firma del Comitato Villa Blanc e Italia Nostra. “Sono quaranta anni che Italia Nostra e i cittadini romani continuano a lottare per la conservazione e l’apertura al pubblico di Villa Blanc, ottenendo nel 1974 la prima destinazione a verde pubblico dell’intero complesso (…). Nel 2011 la Giunta Alemanno, sulla base di una semplice memoria di giunta, ha invece autorizzato la LUISS – che ha acquistato la villa nel 1997 ad un prezzo irrisorio per il mancato esercizio del diritto di prelazione da parte del Ministro Veltroni – a effettuare i lavori – attualmente in corso – per la realizzazione di un campus universitario. Questo progetto – con i suoi otto parcheggi e viabilità carrabile all’interno del parco, foresterie e ristorante – non è compatibile con la destinazione a verde pubblico e servizi pubblici locali del PRG vigente e non rispetta i vincoli storici e paesaggistici imposti sulla villa stessa. Lo scorso giugno (…) il Comitato Villa Blanc Le ha scritto chiedendo di incontrarLa per consegnarLe 5000 firme di cittadini che chiedono l’apertura al pubblico di questa importante Villa storica romana. Da allora sono passati 5 mesi, altre firme si sono aggiunte e nel frattempo sono state votate dal II° Municipio e dal Consiglio Comunale le due mozioni di appoggio a queste richieste (…). D’altra parte i lavori della LUISS all’interno della Villa procedono speditamente e non possiamo accettare di trovarci di fronte molto presto ad una situazione di fatto irreversibile, nel silenzio delle Autorità che sono chiamate a tutelare gli interessi di tutti (…)”.
LA SENTENZA DEL TAR. Passa poco tempo e il 27 novembre 2013 arriva anche la sentenza del TAR, che accoglie le istanze della Luiss, dal momento che la convenzione stipulata tra Roma Capitale e la Luiss è assunta in conformità al Piano Regolatore, che è di immediata applicazione. Il TAR, inoltre, non riscontrava contrasti con i vincoli monumentali che assistono il complesso.
Al contrario, secondo i ricorrenti, “la destinazione a verde pubblico e servizi pubblici locali (per le scuole non oltre l’obbligo) prevista dal Piano Regolatore Generale (art 85 delle NTA del PRG 2008) per la Villa non è compatibile con un centro universitario a cui l’art 84 delle stesse NTA riserva altre aree destinate esplicitamente ai servizi pubblici di interesse urbano” – come si legge sul sito del Comitato.
“Inoltre – si legge ancora – la sentenza presenta la convenzione come una apertura del parco ai cittadini mentre la realtà è che una sola area pari a circa il solo 10% del totale di circa 40000 mq viene aperto ai giochi dei bambini nella parte più scoscesa, sezionando oltretutto il parco con una rete, mentre il Piano Regolatore destina tutto lo spazio verde ai cittadini. Per non parlare del parcheggio aperto al pubblico che verrà più che saturato dalle auto di studenti e professori della Luiss”.