Prima pagina » Cronaca » Violenza sessuale in discoteca a Rebibbia: promoter incastrato dal DNA sugli indumenti della vittima

Violenza sessuale in discoteca a Rebibbia: promoter incastrato dal DNA sugli indumenti della vittima

Gli investigatori hanno poi ricostruito la serata: l’uomo, dopo averle offerto i cocktail sospetti, l’ha portata via in auto, approfittando del suo stato di incoscienza

Volanti della Polizia

Una serata che doveva essere l’inizio di una nuova esperienza lavorativa si è trasformata in un incubo per una ragazza di 20 anni, vittima di una violenza sessuale aggravata nella notte tra l’11 e il 12 ottobre scorso. Il caso, avvenuto nella discoteca “El Taboo” di via Tivoli, zona Rebibbia, ha portato all’arresto di Augusto Cesar Martinez Sanchez, un promoter peruviano di 36 anni, ora agli arresti domiciliari. L’uomo è stato incastrato dai reperti genetici raccolti dal RIS dei carabinieri sugli indumenti intimi della giovane.

Il contesto della violenza sessuale in discoteca

La vittima, una “ragazza immagine” alla sua seconda serata di lavoro nel locale notturno, ha denunciato di aver subito abusi sessuali dopo essere stata presumibilmente drogata. Gli investigatori ipotizzano che l’uomo le abbia somministrato una sostanza stupefacente mescolata a un cocktail, invitandola a berlo tutto d’un fiato. I ricordi della giovane sono confusi: “Non ricordo quasi nulla, solo un bacio con lui e poi più niente”. Questo il senso della sua testimonianza resa agli agenti del commissariato Primavalle.

La madre della ragazza, che ha giocato un ruolo fondamentale nella vicenda, ha monitorato gli spostamenti della figlia grazie a un’app di geolocalizzazione installata sul suo telefono. Proprio questo dettaglio ha permesso alla donna di intuire che qualcosa non andava: alle 5 del mattino, vedendo che la giovane non era ancora rincasata e notando che il suo telefono era fermo in un parcheggio vicino alla discoteca, ha deciso di intervenire.

La dinamica della scoperta

Quando la madre ha trovato la figlia, la giovane era appena scesa dall’auto del promoter, visibilmente confusa, seminuda e con evidenti segni di violenza. Portata immediatamente all’ospedale San Filippo Neri, i medici hanno riscontrato ecchimosi e lividi in diverse parti del corpo. Gli esami clinici hanno confermato che la ragazza aveva subito una violenza sessuale.

Gli investigatori hanno poi ricostruito la serata: Sanchez, dopo averle offerto i cocktail sospetti, l’ha portata via in auto, approfittando del suo stato di incoscienza. Il giorno dopo, l’uomo ha tentato di minimizzare l’accaduto, raccontandole che era caduta sul pavimento della discoteca e aveva sbattuto la testa.

Le indagini e l’arresto

Le indagini della polizia hanno portato a raccogliere prove decisive contro Sanchez. Gli indumenti della vittima, sottoposti ad analisi dai RIS, hanno rivelato tracce genetiche riconducibili al promoter, confermando la violenza. Durante gli interrogatori, Sanchez ha ammesso solo di aver baciato la ragazza, negando un rapporto sessuale. Tuttavia, la versione dell’uomo non ha convinto gli inquirenti, anche alla luce delle condizioni in cui la giovane è stata ritrovata.

Ulteriori indagini hanno evidenziato altre anomalie: le telecamere di videosorveglianza del locale erano inspiegabilmente fuori uso proprio quella sera, un elemento che ha portato i pm a disporre il sequestro amministrativo della discoteca. Non è escluso che i problemi di sicurezza e la gestione del locale possano avere ulteriori ripercussioni legali.

Il ruolo della madre: un intervento provvidenziale

La madre della vittima si è rivelata decisiva per evitare conseguenze ancora peggiori. “Mi sono accorta che qualcosa non andava quando ho visto che non si muoveva da quel parcheggio. È stata una sensazione terribile, ma ho fatto di tutto per trovarla”, ha dichiarato.

L’intervento tempestivo ha permesso di avviare subito i controlli medici e la denuncia. “È stata lei a salvarmi”, ha detto la ragazza, ancora sotto shock per l’accaduto.

Le accuse e il processo

La misura cautelare nei confronti di Sanchez è stata emessa dal giudice per le indagini preliminari. L’uomo dovrà rispondere di violenza sessuale aggravata dalla minorata difesa della vittima, oltre che di possibili ulteriori reati legati all’uso di sostanze stupefacenti per alterare la volontà della ragazza.

Un caso che riaccende i riflettori sulla sicurezza

L’episodio avvenuto all’“El Taboo” non è un caso isolato, ma si inserisce in una serie di episodi che mettono in discussione la sicurezza dei locali notturni e la protezione delle lavoratrici nel settore dell’intrattenimento. La chiusura temporanea del locale potrebbe essere il primo passo verso provvedimenti più severi.