Violenza sulle donne: numerose vittime in Italia, a Roma parte la mobilitazione
Mobilitazione oggi a Roma per le donne vittime di violenze, molte delle quali sono italiane
"Contro la violenza la nostra rivolta", questo è il grido di rivolta femminile con cui molte donne oggi si avviano per le strade del centro storico di Roma; una mobilitazione femminista in partenza che si organizza in occasione della giornata internazionale per l'eliminazione della violenza sulle donne del prossimo 25 novembre. A Roma il corteo femminista e transfemminista si scontra con temi come la violenza patriarcale, istituzionale, economica e ambientale. L'incontro-evento di questa mobilitazione, organizzato dal movimento "Non una di meno", partirà da Piazza della Repubblica arrivando fino a Piazza San Giovanni. A motivare con giusta causa questo movimento sono le allarmanti percentuali registrate per i casi di violenza e omicidio sulle donne: 3 femminicidi su 4 avvengono in casa, il 63% degli omicidi è commesso da partner o ex partner. Alla presentazione dell'iniziativa a Milano "Questo non è amore 2019" presente anche la polizia che ha dato conferma dei dati e delle percentuali mostrate. Le vittime e i carnefici sono soprattutto italiani: le vittime nel nostro Paese raggiungono l'80,2 % dei casi mentre i carnefici il 74%. La maggior parte delle persone che agisce con violenza sulla donna è un suo conoscente, il compagno o un amico. Registrato noltre un forte aumento dei femminicidi dallo scorso anno al 2019, secondo i dati si è passati dal 37% del 2018 al 49% tra gennaio ed agosto 2019. Il 67% di queste vittime è straniero e nel 61% dei casi l'autore responsabile è il compagno. Il corteo di Roma è aperto dalle donne e dai centri antiviolenza femministi uniti per combattere questo tragico fenomeno. Nel corteo di rivolta femminista saranno presenti molti carri e musica, ma senza bandiere e simboli di partito e sindacali, assicurano le organizzatrici.
Le richieste del movimento
Per liberarsi dalla violenza è fondamentale l'indipendenza economica per questo tra le richieste che sono state fatte dal movimento c'è un salario minimo europeo e un reddito svincolato dalla famiglia e dai documenti di soggiorno. Viene anche richiesta l'abolizione dei decreti sicurezza e le leggi che mantengono la condizione di ricattabilità di cui sono vittime le persone migranti, specialmente le donne. Denuncia anche contro il codice Rosso, che ha già più volte fallito, definito appunto "una mera azione propagandistica". La richiesta del movimento è chiara, un intervento efficace prima che avvenga il tragico fatto non dopo la violenza o il femminicidio. Sono molte anche le iniziative con lo scopo di sensibilizzare i cittadini sul tema della violenza contro le donne, per esempio con l'installazione di panchine rosse come è accaduto oggi davanti all'ingresso regionale del Lazio o alla Camera di Commercio di Palermo, lunedì ne verrà installata una nel Cortile d'Onore di Palazzo Montecitorio. Nella stessa serata di lunedi alle 18 la facciata di Palazzo Montecitorio si illuminerà di arancione in difesa e in ricordo delle vittime di queste violenze; a organizzarlo è stata la campagna interzazionale delle Nazioni UNite UN Women dal titolo Orange the World mentre nel lazio verrà presentato il premio Colasanti- Lopez ricordando le vittime del massacro del Circeo.