Virtus Roma, terzo posto nel Trofeo Palladio
I ragazzi di Piero Bucchi prima perdono con Trieste, poi si rifanno nella finalina con i Kapfemberg Bulls
Prosegue il precampionato della Virtus Roma, stavolta impegnata nel Trofeo Palladio di Vicenza.
La formazione romana, in ritiro a Folgaria da ormai una settimana, si è classificata terza nel quadrangolare che vedeva coinvolte anche Treviso, Trieste e gli austraci dei Kapfenberg Bulls (campioni nazionali).
I ragazzi di coach Bucchi hanno affrontato prima Trieste, uscendo sconfitti per 67-81. Il match coi friuliani ha offerto buoni spunti soprattutto da parte di Dyson (19 punti) e del neo-arrivato Buford (10 punti), ma ha evidenziato anche una condizione fisica ancora da migliorare, come ammesso da Bucchi stesso: «Siamo partiti bene ma poi sono uscite le nostre attuali problematiche: Buford è calato tanto, così come Jefferson che non è ancora in condizione. Come sapevamo, qualcuno deve adeguarsi ai ritmi della Serie A perché molti sono esordienti e credo in questa partita si sia accesa una luce per loro perché in questi venti giorni che mancano all’inizio del campionato le cose inizieranno a diventare più chiare nella loro testa».
La Virtus ha dunque battuto i Kapfenberg Bulls per 65-63 nella finale per il terzo posto. La partita ha visto Roma dominare sin dai primi minuti, con una partenza sprint da 12-0. Coach Bucchi ha poi scelto di far riposare Dyson a scopo precauzionale (solo 6 minuti totali per lui), riuscendo comunque ad amministrare il vantaggio anche senza la principale stella del roster.
Positivo l'apporto di Jefferson, top scorer con 17 punti ai quali ha aggiunto 10 rimbalzi; segnali positivi anche da Kyzlink con 15 punti.
Questo il commento di Piero Bucchi: «Considerando l’assenza sostanziale di Dyson, devo dire che la tenuta atletica nelle nostre gambe è aumentata di qualche minuto. Partita che non è tanto importante per il risultato quanto perché aumenta la fiducia dei ragazzi dal momento che nella prima parte di gara abbiamo giocato bene, con un buon ritmo che dobbiamo cercare di prolungare sui quaranta minuti».