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Vissani, dopo gli aperitivi nel mirino anche le sagre “Uccidono i ristoranti”

Gianfranco Vissani contro le sagre. Secondo lo chef, utilizzerebbero prodotti non locali e con prezzi bassi, farebbero torti ai ristoratori

Lo chef Gianfranco Vissani

Gianfranco Vissani

Avevano suscitato clamore le ultime dichiarazioni di Gianfranco Vissani in merito agli aperitivi. Il noto chef però è tornato a rilasciare parole al veleno, questa volta nei confronti delle sagre.

L’intervento, a margine di un’intervista congiunta in compagnia di Antonino La Spina, Presidente Unpli (Unione Nazionale Pro Loco d’Italia).

Le difficoltà dei ristoratori secondo Vissani

“Noi ristoratori siamo in difficoltà” ha detto Vissani . “Chi va a mangiare al ristorante paga 40 euro, nelle sagre 15, 18, massimo 20. Ma noi usiamo prodotti di eccellenza. Io prendo come esempio una piccola regione che è l’Umbria. Nella mia zona ogni sera c’è una sagra. Sono piene e delle volte viene qui gente in deshabillè, con i figli”.

Sagre piene, ristoranti vuoti

Il gastronomo e scrittore evidenzia le criticità del proprio settore. “I ristoranti sono vuoti“, ha detto continuando l’intervento “perché le sagre tolgono gente per i ristoranti. Non mi sembra utilizzino prodotti locali. Io ho fatto sedicimila pasti, fatti in dieci giorni. Come mai, per esempio, non fanno le sagre delle ciliegie di Vignola? Perché costano care. Bisognerebbe mettere dei controlli per vedere se utilizzano veramente i prodotti del luogo”.

La Spina: “Noi non rubiamo clienti”

Di tutt’altro avviso Antonino La Spina, Presidente Unpli: “Vorrei che Vissani venisse a trovarci. Noi non rubiamo clienti, al contrario, creiamo eventi. I ristoratori dovrebbero invece sfruttare i prodotti. Noi con le sagre, istituendo dei marchi cerchiamo di dare garanzie, stigmatizzando qualcuno che le utilizza in maniera errata”.  

Promuovere territori, tutelando i consumatori

L’intento di queste iniziative secondo il Presidente Unpli è incentrato sulla promozione territoriale. “Abbiamo creato un marchio di qualità che vuole certificare quelle sagre che seguono determinati criteri, valorizzando e promuovendo un prodotto o un piatto tipico” , ha dichiarato La Spina. “Dobbiamo lavorare insieme per tutelare il consumatore. Puntiamo sulla qualità, gli operatori lavorano gratuitamente, mettendo il nostro lavoro a disposizione della collettività, con strade ripristinate, presenza nei musei, lavorando a fianco dell’amministrazione. Se oggi non si riparte con le sagre, attraverso le Pro Loco, le persone non girano”.