“Vita di Maria Stuarda” di Stefan Zweig, traduzione di Lorenza Pampaloni
La vita di Maria Stuarda, la regina che fu prima di tutto una donna, ed Elisabetta, la donna che fu prima di ogni altra cosa una regina…
“Vita di Maria Stuarda” di Stefan Zweig, traduzione di Lorenza Pampaloni, Bompiani, giugno 2019.
A chi non ama le biografie consiglio di leggere le biografie scritte da Stefan Zweig. Autore tra i massimi esponenti della cultura europea del Ventesimo secolo, nato a Vienna nel 1881 e morto a Petrópolis, in Brasile nel 1942. In particolare la biografia su Maria Stuart, scritta a Londra nel 1935 dopo il successo di Fouché, Maria Antonietta, Erasmo da Rotterdam. Questo libro va letto non tanto per conoscere una vicenda umana già narrata da molti e portata più volte con successo sullo schermo, quanto per godere di una scrittura tecnicamente perfetta, magicamente evocativa, ricca di raffinati risvolti poetici, e per viaggiare.
Sì, perché Stefan Zweig non ci descrive semplicemente i luoghi, le persone e gli avvenimenti ma ci afferra e ci conduce con sé sul posto. Diventiamo protagonisti della sua stessa visione, attenti ad ogni circostanza. Acuti osservatori della psicologia di quelli che furono i protagonisti delle vicende narrate. E non impegna solo il nostro intelletto, ma coinvolge la nostra fisicità.
Vita di Maria Stuarda, in Scozia
La Scozia, terra in cui la tragedia sembra aver trovato il proprio luogo d’elezione, non è solo visitata idealmente, ma diventa esperienza sensoriale. Inspiriamo l’umidità dell’aria, percepiamo l’odore di fumo nelle sale buie dei castelli, udiamo le onde frangersi sulle rocce taglienti delle coste. Sentiamo la morbidezza delle zolle di terra sollevate dagli zoccoli dei cavalli al galoppo, gustiamo la freschezza dell’acqua di fonte raccolta dalla mano di una donna in fuga, assetata d’amore e di libertà. E conosciamo Maria nella sua intimità, nella sua umana fragilità messa a nudo dalla spietata analisi delle sue parole e delle sue azioni. Il viaggio con Zweig non è solo nella geografia dei luoghi, ma anche e soprattutto nei più segreti risvolti dell’animo umano e questa, come poche altre, è una storia intrisa di passione.
Zweig ne fa un ritratto tridimensionale
Il pennello di François Clouet, che ritrae Maria nel 1560 a diciassette anni come regina vedova di Francia, poco o nulla riesce a dire del vero aspetto di questa donna, che tutti descrivono dotata fin dall’infanzia di un fascino incantevole. Ci dice di più il calco del viso realizzato nel 1587 subito dopo la sua morte, che ci restituisce un volto quasi di adolescente, di straordinaria bellezza.
Ma la penna di Zweig ne traccia un ritratto tridimensionale. La bimba solare e aperta, ignara delle trame che si ordiscono intorno e contro di lei, l’adolescente affascinante che fa cadere ai suoi piedi il regno di Francia. La vedova non ancora sposa che lascia dietro di sé una corona di diamanti per cingerne una di spine. La bella dama senza pietà, per la gloria o la perdizione della quale saranno in molti a morire. La vittima, la cospiratrice, l’assassina. La donna perduta, perdutamente innamorata, che a un amore dissennato sacrificherà corona e futuro.
Vita di Maria Stuarda ed Elisabetta d’Inghilterra
Ma la particolarità di questa biografia sta nel tracciare un efficace ritratto anche della grande antagonista di Maria di Scozia: Elisabetta d’Inghilterra. La natura, la storia personale, il carattere e le passioni di queste due grandi personalità sono messe costantemente a confronto. Le vediamo muoversi l’una contro l’altra, circondate da re, cavalieri, alfieri e pedoni che accanto a loro giocarono sulla grande scacchiera della Storia. Maria, la regina che fu prima di tutto una donna, ed Elisabetta, la donna che fu prima di ogni altra cosa una regina. Ecco la sostanziale differenza che portò la prima a perdere il trono, la dignità e infine la vita, e che rese la seconda una delle più grandi figure politiche di ogni tempo.
Libro profondo, profondamente analitico, ove nulla è lasciato alla supposizione e alla licenza letteraria, ma in cui ogni fatto è analizzato e ogni deduzione è logica. Capolavoro di coerenza e arte narrativa, biografia appassionante come il migliore dei romanzi.
Marina Di Domenico