Vittorio Sgarbi compie 70 anni: carriera e vita privata dell’iconico critico d’arte
Carriera, vita privata e curiosità di Vittorio Sgarbi, personaggio televisivo e politico tra i più noti in Italia
Tra i personaggi più noti e discussi nel panorama televisivo italiano, Vittorio Sgarbi ha di sicuro un ruolo unico e ben riconoscibile. Nessuno nel Bel Paese può annoverare un percorso così variegato. A partire dall’arte per finire in tv e in Parlamento, in una carriera sempre al limite e fatta di scontri. Ma andiamo a scoprire gli aspetti più o meno conosciuti del critico d’arte, ormai vicino ai 70 anni.
Vittorio Sgarbi: la biografia e gli esordi in ambito universitario
Vittorio Sgarbi – nome completo Vittorio Umberto Antonio Maria Sgarbi – nasce a Ferrara l’8 maggio 1952. È Figlio dei farmacisti Giuseppe Sgarbi e Rina Cavallini e dopo essersi diplomato a Ferrara, nel 1974 si laurea presso l’Università degli Studi di Bologna in Filosofia con la votazione di 110/110 e lode. Sempre a Bologna ha poi conseguito il perfezionamento in Storia dell’arte. Nel 1974 è assunto, quale Storico d’arte, presso la Soprintendenza ai beni storici e artistici in Veneto. Parallelamente è stato docente di Storia della Fotografia presso l’Università di Bologna (1974-1978) e poi di Storia delle Tecniche Artistiche presso l’Università di Udine (1984-1988).
Il critico d’arte più famoso d’Italia
Si afferma subito come critico d’arte, riconosciuto a livello nazionale da pubblicazioni e dalle tante nomine ricevute nel corso degli anni per incarichi riguardanti arte e cultura, di cui è strenuo difensore. Commenta in videocassetta alcune delle opere dei più importanti pittori e scrive numerosi saggi e libri specializzati. Dal 1979 ai giorni nostri sono decine i libri pubblicati, tra cui spicca Davanti all’Immagine, edito nel 1989 da Rizzoli e vincitore l’anno dopo della 37ª edizione del premio Bancarella.
Numerosi gli incarichi ottenuti nel mondo dell’arte e più in generale della cultura. È stato Commissario per le arti e il restauro architettonico della città di Padova, di cui ha curato i cataloghi sulle mostre di Giotto e di Donatello. È stato direttore artistico del Festival di Asti Teatro nel 2000. Tre anni più tardi è stato nominato Presidente dell’Accademia di Belle Arti di Urbino e nel 2005 Alto Commissario per la valorizzazione della Villa Romana del Casale di Piazza Armerina, in provincia di Enna.
Nel 2010 è stato nominato Soprintendente del Polo Museale di Venezia e l’anno dopo, sempre in laguna, ha curato il Padiglione Italia della 54° Esposizione Internazionale d’Arte alla Biennale. La mostra, intitolata “L’Arte non è cosa nostra”, si è poi allargata in 27 capoluoghi italiani in onore del 150° anniversario dell’Unità d’Italia. Nell’ultimo periodo Ha curato la mostra Rinascimento Segreto a Pesaro, Urbino e Fano ed è stato nominato presidente del Museo d’arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto.
Dal Maurizio Costanzo Show una lunga carriera televisiva
Sgarbi si affermò come personaggio televisivo già sulla metà degli anni ’80. Merito di Maurizio Costanzo, che lo scoprì e lo mise come ospite ricorrente del suo salotto tv, Maurizio Costanzo Show. Durante la trasmissione alternava lezioni d’arte a dispute verbali nei confronti degli altri ospiti.
Il personaggio esplose dal 1992 al 1999 con la conduzione del programma Sgarbi quotidiani, su Canale 5. Celebre la puntata in cui rimase in silenzio per l’intera durata della trasmissione, 15 minuti, per protesta contro Silvio Berlusconi. Questo a causa del divieto di criticare il Cavaliere nella sua campagna elettorale del 1994 nelle reti Fininvest. La puntata fu seguita da tre milioni e mezzo di spettatori, totalizzando il 20% di share. Nel 2000 il programma vinse il Premio Internazionale Flaiano per la Televisione.
Negli anni Duemila è opinionista di diversi programmi tv, portando con sé un’animosità che lo ha portato a diversi scontri verbali. Nella sua carriera ha avuto discussioni in tv con personaggi del mondo dello spettacolo e giornalisti. Tra i più noti Alessandra Mussolini, Peter Gomez, Mike Bongiorno, Giampiero Mughini, Alessandro Cecchi Paone, Aldo Busi e Roberto D’Agostino. Nel 2006 è membro della giuria nella prima edizione del reality show La pupa e il secchione su Italia 1, nel 2010 de Il più grande italiano di tutti i tempi, condotto da Francesco Facchinetti su Rai 2. L’anno successivo conduce un nuovo programma su Rai 1 intitolato Ci tocca anche Vittorio Sgarbi, che viene interrotto dopo la prima puntata per un basso risultato d’ascolti.
Parallelamente collabora con diversi quotidiani e riviste, come Il Giornale, L’Espresso, Panorama, IO Donna de Il Corriere della Sera, e cura le rubriche “Sgarbi vs Capre” per Quotidiano.net e “Sgarbi Settimanali” per Oggi.
La carriera politica di Vittorio Sgarbi
Vittorio Sgarbi ha una carriera politica lunghissima e tra le più variegate nella storia, al punto da essere soprannominato “il più trasformista d’Italia”. L’inizio è datato 1975, con l’iscrizione alla Federazione Giovanile del Partito Monarchico. Nel 1992 diventa sindaco di San Severino Marche con il Partito Socialista Italiano e sostenuto dalla Democrazia Cristiana e dal Movimento Sociale Italiano. Lo stesso anno entra per la prima volta in Parlamento, diventando deputato per il Partito Liberale Italiano nella XI Legislatura. Successivamente si avvicina al Partito Radicale di Marco Pannella, con cui sarà alleato nelle coalizioni guidate da Silvio Berlusconi nel 1994 e nel 1996. In entrambi i casi viene eletto deputato per Forza Italia, iscrivendosi subito dopo al Gruppo misto. Nella prima esperienza è presidente della VII Commissione parlamentare all’Istruzione. Sempre per Forza Italia, nel 1999 diventa eurodeputato.
Nel 2001 Sgarbi viene eletto ancora per Forza Italia, diventando sottosegretario ai Beni culturali. Incarico revocato dal Consiglio dei ministri nel giugno 2002 a causa di numerose polemiche e tensioni con l’allora ministro Giuliano Urbani. Dopo diverse candidature non andate a buon fine, nel 2014 è Assessore alla Rivoluzione, alla Cultura, all’Agricoltura, alla tutela del Paesaggio e del Centro Storico del Comune di Urbino. Nel giugno 2008, sostenuto da UDC e DC diventa sindaco del comune di Salemi, in provincia di Trapani.
Nel 2012 fonda il “Partito della Rivoluzione-Laboratorio Sgarbi. Nel 2017 è infatti nominato dal presidente della Regione Sicilia Musumeci assessore ai Beni culturali e all’identità siciliana. Essendo stato rieletto al Parlamento, per incompatibilità tra i due incarichi il 4 aprile 2018 si dimette da assessore ma il 10 giugno viene eletto sindaco di Sutri, in provincia di Viterbo.
Curiosità e vita privata di Vittorio Sgarbi
Sgarbi non si è mai sposato ma è legato sentimentalmente dal 1998 a Sabrina Colle, di 19 anni più giovane. Sgarbi ha sempre definito la loro relazione un’unione “aperta”, cioè con la libertà vicendevole di frequentare altre persone. Ha tre figli: Alba, Evalina e Carlo, rispettivamente di 22, 23 e 30 anni.
Da buon personaggio discusso, ha avuto nella sua vita diverse cause, alcune delle quali terminate con una condanna. Le più note sono i 6 mesi e 10 giorni di reclusione per falso e truffa aggravata e continuata ai danni dello Stato, per produzione di documenti falsi e assenteismo nel periodo 1989-1990, mentre era dipendente del Ministero dei Beni culturali. Molte quelle per diffamazione o ingiuria, nei confronti di Marco Travaglio, Roberto Reggi, Raffaele Tito, Ilda Bocassini e Gianfranco Amendola.
(Foto di Franco Ferrajuolo)