Vittorio Sgarbi condannato per diffamazione aggravata
La sentenza di primo grado del tribunale di Ferrara condanna Sgarbi colpevole di diffamazione verso Tomassoni
La vicenda risale al 2012, quando Vittorio Sgarbi accusò di incompetenza, plagio e circonvenzione Italo Tomassoni, esperto e critico d'arte, in merito alla valutazione delle opere di Gino De Dominicis. Il tribunale di Ferrara lo ha dichiarato in primo grado colpevole per diffamazione aggravata e ha stabilito 20mila euro di risarcimento danni.
Imputato e offeso si occupavano entrambi di calalogare e autenticare le opere di De Dominicis, opere per le quali, afferma Sgarbi, Tomassoni aveva una “predisposizione dilettantesca e la pretesa di un’autorità nel riconoscere l’autenticità”, un’autorità che “non gli viene né da studi né da specifiche competenzee che è esercitata attraverso il vero e proprio plagio dell’unica incompetente ed inesperta erede di De Dominicis, che gli lascia evidentemente, carta bianca”. Sono parole, quelle di Sgarbi, che mettono in dubbio le competenze professionali di Tomassoni e che sono state lette dal giudice Testoni come chiara diffamazione nei confronti del critico d'arte.
I legali di Sgarbi, Giampaolo Cicconi e Paolo Rossi, hanno tentato di chiedere l’assoluzione dalla richiesta di condanna portando a testimoniare in aula un testimone, l’addetto stampa del critico d’arte, che si è assunto la colpa dell’accaduto parlando di un malinteso con Sgarbi. L'addetto stampa avrebbe raccolto alcune dichiarazioni al telefono immaginando che fossero destinate a un comunicato, e che il vero pensiero del critico sarebbe apparso solo qualche settimana dopo in un editoriale dai toni più leggeri de Il Giornale.
La giustificazione non è stata però sufficiente ed ora Vittorio Sgarbi è condannato in primo grado per diffamazione.