Vivere Ciciliano: tradizioni sotto la vetta della Spina Santa
Ciciliano e la ricchezza che nasce dalle sue tradizioni: un tesoro da conservare e difendere gelosamente
Talvolta, da bambino, sentivo parlare di Cigliano, ma non sapevo esattamente chi o cosa fosse. Lasciai correre, anche perchè la cosa non mi sembrava particolarmente importante. Finché un giorno, all’ora fatidica delle 17:00, guardando la mitica Tv dei ragazzi, capii che si trattava di un personaggio famoso e di sicuro non potevo immaginare che poco tempo dopo, quel nome mi avrebbe sorpreso ancora. Accadde che, una volta,. con tutta la famiglia a bordo della ‘600’ di papà e lui alla guida, mia madre disse:
“Qui si gira per andare a Ciciliano.” Mi venne subito da pensare che la Tv dei ragazzi, la trasmettevano da lì e che mi ero sbagliato: Cigliano non era affatto un cantante ma un paese e io volevo conoscerlo a tutti i costi. Nel tempo, Ciciliano l’ho conosciuto davvero e il filo conduttore che mi ha portato a viverlo e a legarmi ad esso, ha radici lontane, che affondano dolcemente nei ricordi legati a quel bimbo felice che ero, immerso nel mondo rassicurante di Braccio di Ferro, di Braccobaldo, dell’orso Yoghi.
Un bimbo che aveva scambiato un attore per un paese. Ecco perchè sono così affezionato a Ciciliano ed è per questo motivo che questa settimana vi ci voglio portare tutti. Dovete sapere che l’area di questo territorio, sin dall’era del Paleolitico, veniva battuta da cacciatori, sulle tracce di diverse specie di selvaggina, soprattutto cervi. Secondo dati storici piuttosto recenti, questo genere di caccia durò fino al tempo della dominazione romana.
Al periodo del Neolitico invece, viene attribuito il ritrovamento di una piccola ascia di pietra levigata, a testimonianza della presenza dei primi nuclei abitati. Ciciliano è facile da raggiungere. Percorrendo la via Empolitana, affiancando l’autostrada Roma – L’Aquila, una decina di chilometri o poco più e senza nemmeno accorgercene, saremo arrivati. Il paese si trova a 619 metri s.m. ed è confortante provare la sensazione come di braccia grandi e accoglienti che altro non sono che gli arti di di una strada ampia e ariosa che sa bene come accompagnare ogni visitatore. Prima di arrivare in piazza però, ho bisogno di fermarmi, lo faccio tutte le volte che torno qui.
Devo sostare il tempo necessario per assaporare l’intensità dei ricordi. A Ciciliano si trova uno dei centri OREB presenti sul territorio nazionale. L’OREB, sostanzialmente, è un istituto gestito dalla Pia Unione delle Oblate Apostoliche del Movimento Pro Sanctitate, per incontri di preghiera, ritiri e studio, aperto a gruppi e famiglie. Il movimento Pro Sanctitate, è stato creato dal Servo di Dio, Guglielmo Giaquinta, già Vescovo di Tivoli.
Un uomo che ho stimato, rispettato e amato. Un uomo che mi ha onorato della sua amicizia, della sua parola. Un uomo di enorme fede, un maestro di spiritualità, antesignano e fautore di un progetto radiofonico, insieme a Don Mario, che ancora oggi porto nel cuore con lo stesso entusiasmo, con l’amore del primo giorno. Ciciliano e la piazza che porge il suo saluto appena si arriva. Ciciliano e la chiesa della Madonna della Palla, costruita nel 1759 su progetto dell’ architetto Girolamo Theodoli, dei nobili Conti locali e dei Marchesi di San Vito e Pisoniano.
Ciciliano e la Chiesa di Santa Liberata, all’interno della quale, si può ammirare un meraviglioso ciclo di affreschi risalenti alla fine del XVI secolo, opera della scuola di Antoniazzo Romano e la Madonna in Trono sulla parete di fondo, con Gesù Bambino benedicente e la schiera dei Santi, tra cui la patrona, santa Liberata. Ciciliano e l’imponete roccaforte del Castello Theodoli, Ciciliano e…..le feste agostane in onore dei Santi,. Magno, Rocco e Liberata, le suggestive processioni che si snodano all’interno e all’esterno del paese, nei giorni 18, 19 e 20. In tale contesto, il 19 agosto, imperdibile la festa della Panarda, che prevede diverse gare gastronomiche popolari tra i quattro rioni del paese.
Ciciliano e la ricchezza che nasce dalle sue tradizioni: un tesoro da conservare e difendere gelosamente. Ciciliano…. Proprio come quel cantante con il quale l’avevo scambiato quando ero bambino. In fondo, doveva andare così, era destino. Una colonna sonora c’è stata comunque e mi ha accompagna da sempre, come quel viaggio semplice alla scoperta di cose buone, nei confronti delle quali abbiamo e avremo sempre un debito d’affetto da corrispondere. Ciciliano è qualcosa che porto dentro di me, non avrei mai potuto tenermelo stretto senza condividerlo. Quindi, potrete capirmi se durante questo percorso insieme, ancora una volta, mi sono commosso un po’.
Foto di Adriano Di Benedetto