Vivere fuori Roma: Cesano e Anguillara, gioielli naturali di rara bellezza
Perché andare a vivere in un piccolo paese e lasciare Roma con le sue opportunità culturali e di svago? Ve lo diciamo noi
Cesano, Anguillara, Formello sono la porta Nord di accesso a Roma. Sono luoghi immersi nel Parco di Bracciano, tra il lago e il Parco di Veio. Un ambiente naturale difeso con lunghe battaglie dai suoi cittadini. Dove la vita costa meno e si possono praticare sport all’aria aperta.
Vivere fuori Roma: Cesano e Anguillara
A nord di Roma, lungo la statale Cassia, verso Viterbo e Siena, troviamo tanti piccoli borghi, un tempo avamposti di avvistamento per avvertire delle aggressioni barbare che calavano dalle Alpi.
Borghi antichi che, tuttavia, dal secolo scorso prendono a svilupparsi come alternative alla città, sia per il minor prezzo delle case sia per la qualità della vita, sia per la qualità dell’aria, lontani dallo smog urbano. Perché andare a vivere in un piccolo paese e lasciare Roma con le sue opportunità culturali e di svago? Con la sua bellezza? Per un motivo molto semplice, perché Roma è diventata invivibile, almeno per chi ci lavora.
Buone ragioni per vivere a Cesano e nei dintorni
Certo se sei un turista, un pensionato, uno che ha tempo libero e nessun impegno, vivere a Roma può essere ancora un’esperienza bellissima.
L’importante è non avere orari da rispettare e obblighi da ottemperare. Perché già attraversarla per questioni di lavoro può diventare un’impresa. I romani dicono sempre che più di una cosa al giorno non riesci a fare.
Se devi andare ad un ufficio pubblico, a pagare delle bollette all’Acea, in banca, o all’Università, stai certo che quell’impegno ti assorbirà gran parte della mattina e ti ritroverai all’ora di pranzo con solo mezza giornata per le altre cose.
Se vivi in un piccolo centro puoi spostarti a piedi o in bicicletta, riesci a svolgere più d’uno dei tuoi impegni burocratici addirittura in poche ore, le file sono ridotte o assenti, non c’è stress, non rischi multe, non perdi ore a cercare un parcheggio, non perdi un giorno o più d’uno per assolvere ai tuoi impegni. Queste, accanto alle altre già citate, sono le motivazioni che possono farti scegliere di vivere a Cesano. Una frazione del Comune di Roma, Municipio Roma XV, con 20.000 abitanti e 22 km dal centro città e 70 da Viterbo.
Cesano, porta di accesso a Roma
In buona sostanza sei a Roma ma vivi in campagna. Tra l’altro a ridosso dei comuni di Anguillara Sabazia, sul lago di Bracciano e di Campagnano Romano e Formello.
In un borgo di origini medievali a 240 metri sul livello del mare. Immersi nel Parco naturale regionale di Bracciano Martignano e al confine col Parco di Veio. Anche come comunicazioni non è male: a est c’è la Cassia, a sud la Braccianese, a ovest la via di Anguillara.
Con la super strada Cassia bis che passa tra Cesano e Formello. Intorno a gli anni ’60 Cesano ebbe uno sviluppo dovuto alla presenza della Scuola di Fanteria, con molte famiglie degli ufficiali e sottufficiali che vennero a vivere qui.
Negli anni ’90 ha subito un forte incremento abitativo e le società cooperative edilizie hanno costruito tantissimo per il personale delle forze armate. Come abbiamo già detto Cesano è ben collegata con Roma, attraverso la linea ferroviaria FL3 che da Viterbo passa da qui per arrivare alla stazione di piazzale Flaminio, che serve anche i comuni vicini di Anguillara, Campagnano e Formello.
Le battaglie dei cesanesi per la difesa del loro ambiente
Nei pressi di Cesano, sulla via per Anguillara, sorge il centro ricerche Casaccia dell’Enea, in un’area di 90 ettari. Nel centro è ospitato un deposito temporaneo di rifiuti radioattivi a basso pericolo di radioattività, di origine medico-sanitaria, industriale e di ricerca.
Nella memoria collettiva però occupa più spazio il problema dell’inquinamento dovuto alla mega antenna di Radio Vaticana, che dominava il luogo fino a pochi anni fa. Un problema che s’è trascinato tra proteste e polemiche per anni, finché un intervento risolutore di Papa Bergoglio ha fatto si che l’antenna venisse abbattuta.
Queste battaglie hanno radicato nella comunità cesanese un forte spirito ambientalista. Gli abitanti di questa zona sono pronti a difendere la loro qualità della vita, caratteristica fondamentale che rende Cesano tanto attrattiva per chiunque voglia venire ad abitarci.
Il territorio di Cesano è ideale per praticare trekking, mountain bike, corsa. Una associazione locale organizza corse di trail running. Purtroppo il Palazzetto dello Sport con 1.300 iniziato nel 2009 non è mai stato portato a termine per problemi economici con la ditta appaltatrice.
Etruschi e Latini: tanti popoli si contesero queste terre
Etruschi, Falisci e Latini si sono contesi queste terre dal 300 al primo secolo avanti Cristo e varie testimonianze monumentali ricordano questi passaggi.
Il Borgo antico, il cuore di Cesano, distinto in alto e basso, presenta svariate tipologie di case ad impianto a schiera come era conveniente costruire un tempo ed abitare per risparmio di risorse e di difendibilità.
Il Borgo sorge su uno sperone di tufo alto 240 mt. In epoca augustea era una Villa Rustica o Domus Culta. A Roma si riteneva quell’agro un territorio prezioso da difendere ad ogni costo. Per questo i contadini erano dotati delle tecnologie dell’epoca per resistere e combattere gli invasori.
Principio che con l’avvento del Cristianesimo non s’è perso, anzi la posizione ambita per la campagna fertile e la produttività di vini, formaggi, carni e allevamenti è stata mantenuta fino ai giorni nostri.
Vicina a Cesano sorgeva la città di Galeria, un tempo fiorente cittadina ora inclusa nel Parco Naturale Archeologico.
Galeria si spopolò all’improvviso e oggi ne restano poche tracce coperte dalle piante. Venne abbandonata per una calamità improvvisa, forse un’epidemia di malaria. Quando le terre dell’area maremmana non erano ancora state del tutto bonificate e l’anofele vagava anche da questo lato.
Il giusto compromesso per vivere in campagna e vicino al luogo di lavoro
Chiunque si orienti per venire a vivere in queste zone ha un’ampia varietà di scelta fra La Storta, La Giustiniana, l’Olgiata, le case lungo la Cassia, Formello, Campagnano e Cesano. Alcuni orari sono out per via del traffico ma il treno può essere una valida alternativa.
Ovviamente ci sono zone più o meno care. Dipende dalle disponibilità di ciascuno, ma potendo, l’Olgiata e la Giustiniana offrono ottime possibilità per ville di alto livello, mentre Cesano e Formello sono localizzazioni più popolari.
Tra l’altro alcune di queste realtà sono contigue al Grande raccordo e questo consente un collegamento su gomma per ogni angolo della città. Sempre ore di punta permettendo. Sono comunque zone che rappresentano il giusto compromesso tra la vita cittadina e quella più serena della campagna laziale.
La tranquillità e i servizi, infatti, vanno di pari passo. Acquistando casa in una di queste zone, pertanto, si ha la possibilità di sfruttare al massimo le potenzialità che solo una città come Roma può avere, vivendo, però, in un contesto a misura d’uomo, in cui si ha la possibilità di fare passeggiate immersi nel verde, di raggiungere siti di interesse storico e naturalistico e di vivere in totale tranquillità a due passi dalla Capitale.
Anguillara: una villa romana in cui si allevava il pesce
Anguillara Sabazia, sul lago di Bracciano a 32 km da Roma e 60 da Viterbo, diventa invece una scelta decisa verso la vita extracittadina. La città ha circa 20.000 abitanti e sorge sui colli Sabatini, a 200 metri sul livello del mare. La sua posizione ne fa com’è ovvio, una località con una forte impronta turistica sia estiva che invernale.
Le sponde del lago di Bracciano, che è anche riserva d’acqua dolce per Roma, sono un’attrattiva per week end di vacanza. Tra l’alto Lazio e l’Umbria, oltre a quello di Bracciano si incontrano il lago di Bolsena, il Trasimeno e il più piccolo lago di Martignano.
Queste terre sono state sempre abitate, fin dal neolitico e importanti ritrovamenti dell’epoca sono venuti alla luce sotto le acque del lago. Un villaggio di ottomila anni fa, a 360 metri dalla riva e a 8 metri di profondità, fra i più antichi del Mediterraneo, probabilmente il più antico di tutta l’Europa.
Si trova in località Marmotta, nel comune di Anguillara. Il nome della città non ha niente a che fare con le anguille ma con il nome di una antica villa che sorgeva in questi luoghi. Apparteneva a una patrizia romana, Rutilia Polla, e allevava il pesce che poi vendeva al mercato di Roma.
La villa era a forma di angolo e per questo chiamata Angularia, da qui il nome al borgo che è rimasto fino ad oggi. Il Castrum Anguillariae venne poi citato in diversi documenti papali nei secoli a venire. Finché divenne Contea di Anguillara di proprietà della famiglia Orsini e nel 1560 incorporata nel Ducato di Bracciano, per passare al marchese Domenico Grillo nel 1693, un personaggio che nulla a che vedere con il personaggio del film omonimo con Alberto Sordi, del 1981.
Infine divenne comune autonomo nel 1790. Sabazia deriva dalla zona in cui sorge e per distinguerla da un’altra Anguillara Veneta, che sorge nel padovano.
Turismo ad Anguillara: musei, chiese, reperti archeologici
All’interno del Villaggio Neolitico de La Marmotta, è conservata una piroga lignea monossile lunga 10,5 metri, datata al 5500 a.C., rinvenuta a 12 metri di profondità, che risultata essere la più antica imbarcazione dell’Europa Occidentale. La piroga ha una caratteristica forma rastremata verso prua e presenta la parte esterna completamente scortecciata. Al suo interno sono ancora visibili segni di lavorazione lasciati dagli strumenti litici.
Al Museo Storico della Civiltà Contadina e della Cultura Popolare “Augusto Montori” sono conservati oggetti di uso quotidiano ed utensili utilizzati in passato sul territorio dalle popolazioni che qui hanno vissuto. In particolare, troviamo attrezzi di pastori, casari, taglialegna, tagliapietre, pescatori, fabbri e contadini. Nel Museo è stata inoltre allestita una cucina tipica d’epoca, comprensiva delle “fornacelle” a carbone, della “mattera” e di vari altri utensili. Il valore della collezione è quello della conservazione dell’identità locale.
La Collegiata o Chiesa di Santa Maria Assunta è un edificio cinquecentesco a tre navate al quale, nel XVIII secolo, furono aggiunte due ali per le cappelle laterali e fu ricostruito il campanile. Del secolo XVI il quadro della Madonna di Roccamaggiore al quale si ispira lo stemma del paese.
Chiese e i conventi nate dai resti delle antiche ville romane
La Chiesa di San Biagio è un edificio a navata unica, dedicato al Patrono del paese. Della sua storia si sa poco e la Chiesa di S.Francesco. L’edificio, a navata unica, presenta una copertura a capriate lignee ed un presbiterio con volta a crociera costolonata.
Esistono soltanto pochi documenti a disposizione degli storici per lo studio della Chiesa di S. Francesco. Tra questi, la licenza che venne data nel 1468 dal Pontefice Paolo II, oggi conservata presso la Chiesa della Collegiata, da cui si evince che i Francescani si stabilirono ad Anguillara nel 1468 e la chiesa fu consacrata nel 1488 dal Vescovo di Sutri.
I resti di una villa romana del II secolo d.C. poco fuori Anguillara, chiamata Monti di Sant’Andrea, vennero utilizzati per costruire chiesa e convento di Santo Stefano. Un altro complesso romano del I secolo d.C. con mura di tre metri e numerosi reperti sparsi nella pianta quadrata testimonia la presenza di patrizi romani in una campagna che doveva essere ricchissima di prodotti e piaceri.
Un antico mulino ad acqua del 1832, detto la Mola Vecchia, è ancora abbastanza visibile sulla sponda del fiume Arrone. I resti della antica Via Clodia, si trovano tra Cassia e Aurelia, era una via che consentiva i traffici mercantili con gli etruschi.
Infine ci sono i resti di due acquedotti, uno denominato Paolo, sempre presso la Marmotta e l’altro Alsietino, che trasportava per 33 km fino a Roma l’acqua del lago di Martignano, un’acqua poco salubre utilizzata per lo più in agricoltura. Roma aveva orti e campi coltivati allora come adesso.
Una perla sul lago dove passare ore in serenità, con qualche problema dei soliti
Come abbiamo già detto Anguillara ha tutto per essere una città con la sua identità precisa, di borgo lacustre, dove si mangiano ottimi pesci di lago e prodotti della campagna.
Ci sono negozietti, artigiani, ma anche supermercati, sale da gioco, istituti di fitness, una piscina comunale (temporaneamente non agibile), e poi sale da ballo come si conviene a una località di vacanza, fiorai, pescherie, tavole calde, istituti di bellezza.
Certamente se parlate con i giovani vi diranno che non c’è niente. Ma per accontentarli bisognerebbe portarli a New York neanche a Roma! Sempre c’è chi è insoddisfatto e chi si lagna della vita di paese. Le passeggiate con il cane, per respirare aria pulita lungo le sponde del lago, non sono attraenti per loro, che rivendicano un futuro senza inquinamenti ma poi sono i primi a non apprezzare i momenti di vero incontro con la natura.
Il lago di Bracciano, riserva di acqua dolce per Roma, è un’oasi ecologica. Non lo si può attraversare con barche a motore, solo a remi o a vela vi si può andare. Questo da solo basterebbe a renderlo un ambiente prezioso. Tutti prelevano acqua dal lago ma non un euro entra nelle casse dei comuni limitrofi. Non si capisce perché a volte i rubinetti delle case restano a secco e può mancare la luce per ore e ore a seguito dei temporali.
*Immagine dal profilo Facebook del Comune di Anguillara Sabazia