Vivere fuori Roma: Monterotondo, una tentazione per i romani
Meglio Roma Nord o altre direzioni? Dove si paga meno d’affitto e si respira aria pulita? Oggi la nostra scelta è Monterotondo
Un borgo attaccato a Roma, ricco di storia e con un a propria economia, in continua espansione, dove si può vivere piacevolmente, anche se non mancano problemi di delinquenza occasionale.
Vivere fuori Roma: la magia del borgo di Monterotondo
Si conosce Roma ma non il suo hinterland. Quando si pensa a dove andare a vivere ci si limita ai quartieri del centro e le periferie. In pochi si domandano se sia meglio stare a Roma o in un paese dei dintorni. Meglio Roma Nord o altre direzioni? Quali sono le direttrici meglio servite dai trasporti pubblici? Dove si paga meno d’affitto e si respira aria pulita? Oggi la nostra scelta è verso Roma Nord Est: Monterotondo, con annesso lo Scalo, Mentana e Settebagni.
Non molti sanno che la città di Monterotondo è stata fondata sulle rovine dell’antica Eretum, dedicata alla dea Era o Giunone e in seguito chiamata Castrum Rotundum, per la morfologia del territorio. Eretum viene ricordata da Dionigi da Alicarnasso e Tito Livio come teatro delle guerre fra Romani, Sabini ed Etruschi nella valle del Tevere, durante il periodo della monarchia e poi della prima età repubblicana.
Una piacevole alternativa alle periferie romane
I suoi abitanti per questo sono chiamati eretini, e che non suoni come una possibile assonante offesa per i 41mila residenti. Una popolazione abbastanza consistente su una superficie di poco più di 40 kmq a 165 m sul livello del mare.
Monterotondo confina con altri paesi che fanno da corollario urbano e costituiscono ormai un unicum alle porte di Roma, tra la Salaria, la Nomentana e la via Tiberina e sono Mentana, Monterotondo Scalo e Settebagni.
Di fatto l’intero comprensorio fa parte dell’area metropolitana della capitale, dalla quale dista solo 23 km ed è quindi ben servita dalle vie consolari, dalla vicina Autostrada del Sole e dalla Cassia Bis che passano poco distante: Casello Castelnuovo di porto e Uscita Settebagni, sul Grande Raccordo Anulare.
Monterotondo: un centro dinamico e molto attivo culturalmente
È un centro dinamico e in continua espansione, anche perché ben collegato con la linea ferroviaria alla capitale raggiungibile in meno di mezzora, tramite Monterotondo Scalo e perché offre a suoi cittadini e a quelli dei centri del circondario servizi importanti come le scuole di ogni ordine e grado, ospedale, distretto sanitario, associazioni di categoria.
Offre anche una vivace realtà culturale, come il centro polivalente che ospita la Biblioteca Civica, il Museo Archeologico e Multimediale, l’Archivio Storico Comunale e locali per convegni.
Il cinema e il Teatro comunale Ramarini, riaperto con una propria stagione di spettacoli. Infine, di rilievo sono la Scuola di Musica e la banda Eretina che vantano una tradizione decennale e per la formazione permanente l’Università Popolare Eretina.
Il Castello Palazzo Orsini Barberini, il cuore di Monterotondo
La cittadina si divide in Monterotondo paese, sviluppato intorno al Castello Orsini Barberini, centro storico del borgo più antico, e Monterotondo Scalo, nella zona pianeggiante dove si trova la stazione ferroviaria e dove si sono sviluppate la zona industriale e insediamenti abitativi più recenti. Nella campagna circostante si trovano aziende agricole che coltivano orti, olivi e viti, con le quali si producono vini di buona qualità.
Al loro interno si distinguono aree di grande pregio ambientale e naturalistico, come Tor Mancina, la Macchia del Barco e la Macchia di Gattaceca. Una riserva naturale che ospita molti tipi di querce, larici, olmi e altri tipi di latifoglie, mentre la fauna ghiri, volpi, scoiattoli e vari tipi di uccelli.
Altre aree naturali presenti in zona Monterotondo sono il Monumento Naturale Cave di Monterotondo Scalo, la riserva della Marcigliana e la riserva naturale di Nomentum.
Clarice Orsini, Lorenzo il Magnifico e l’elevazione a Ducato
Il momento più glorioso per il ramo eretino della famiglia che dominava Monterotondo fu quando Clarice Orsini andò in sposa, nel 1468 a Lorenzo de’ Medici detto il Magnifico uno dei massimi esponenti del Rinascimento italiano.
Per motivi finanziari, nel 1626 gli Orsini cedettero poi il feudo ai Barberini, i quali cercarono di renderlo più attivo nonché rigoglioso economicamente. L’acquisto venne solennizzato con una visita di Urbano VIII e con l’elevazione di Monterotondo a Ducato, concessa dal Papa nel 1627.
Venne ristrutturato sulla rocca il Castello in Palazzo Orsini-Barberini. Nel 1639 si edificò la nuova Chiesa di Santa Maria Maddalena (il Duomo).
Tutta la storia del territorio e della città di Monterotondo, dall’età preromana fino al ‘600, sono presentati nel Museo Archeologico e Multimediale, attraverso l’esposizione di reperti e ed esperienze visive e sensoriali di grande interesse.
Monterotondo è stata teatro delle battaglie risorgimentali
Giuseppe Garibaldi, per liberare Roma, entrò a Monterotondo alla testa di una spedizione di volontari il 26 ottobre 1867, attraverso Porta Romana (oggi Porta Garibaldi) e occupò la rocca. Non avendo però alcun appoggio della popolazione fedele al papa, le truppe garibaldine subirono la sconfitta definitiva da parte di francesi e papalini a Mentana.
La città è uno dei tre comuni del Lazio decorato con la Medaglia d’argento al valore militare per la lotta antifascista e la resistenza agli occupanti tedeschi, che avevano qui il loro comando militare, da parte della popolazione, dopo l’8 settembre.
Agricoltura, artigianato e, in parte, di industria
Monterotondo ha proprie attività produttive in grado di garantire discrete condizioni di vita ai propri abitanti. Fino agli anni ’50 la popolazione era dedita prevalentemente all’agricoltura, con le coltivazioni di grano, frutta, vigneti e oliveti.
Con il boom economico degli anni ’60 e ’70 furono costruite nelle zone delle Fornaci e Valle Ricca, ma anche sulla via Salaria molte industrie, in particolare fornaci, specializzate nella fabbricazione di mattoni, ceramiche e laterizi, utilizzando come materia prima locale l’argilla delle cave coltivate nelle colline circostanti, alcune attive ancora oggi.
Le nuove opportunità di occupazione finirono per attrarre maestranze dalle regioni vicine, come le Marche, l’Abruzzo e l’Umbria, ma anche dalla Sicilia. Fu necessario costruire per i nuovi abitanti quartieri e insediamenti abitativi, come Spineti e Borgonovo.
Il boom industriale si esaurisce, come nel resto d’Italia, alla fine degli anni ’80 e oggi restano sul territorio le ciminiere e i fabbricati delle fornaci dismesse. La città quindi si riconverte e diventa un importante centro del terziario.
Tuttavia l’industria resta concentrata con i suoi stabilimenti e filiali di grandi aziende nazionali e internazionali, nella Valle del Tevere, tra la via Salaria e la Traversa del Grillo. Per questo motivo è uno dei pochi borghi del Lazio la cui popolazione è in continua crescita dal dopoguerra ad oggi.
A via Bruno Buozzi c’è una zona pedonale, ritrovo di molti giovani. Oltre alle scuole dell’infanzia, elementari e medie, oltre a diversi istituti superiori c’è l’Università Popolare Eretina Antonio Martinoia. A Monterotondo sono presenti diversi impianti sportivi, supermarket e un centro commerciale. È facilmente collegata con Roma grazie ai mezzi pubblici e anche alla stazione di Monterotondo-Mentana.
In molti si trasferiscono allo Scalo, più veloce andare a Roma
Monterotondo Scalo è una frazione del comune di Monterotondo, ed è situata ancora più vicino alla Capitale. Negli anni è diventata sempre più popolare tra i pendolari che lavorano a Roma, grazie alla sua posizione strategica e ai collegamenti con la città a soli 20 minuti.
Vivere a Monterotondo e allo Scalo offre una qualità della vita molto elevata. La località è circondata da belle colline e campagne, offrendo un ambiente tranquillo e rilassante, lontano dal caos e dallo smog della città.
Inoltre, il costo della vita è generalmente più basso rispetto a Roma, rendendo più accessibile l’acquisto o l’affitto di una casa. Infine, Monterotondo Scalo offre tutti i servizi necessari per la vita quotidiana, inclusi negozi, supermercati, scuole, e strutture sanitarie.
Sebbene molti residenti lavorino a Roma, la località offre anche diverse opportunità di lavoro. Infatti, negli ultimi anni, molti imprenditori e aziende hanno scelto di investire in questa zona, attratti dalla sua posizione strategica e dalla qualità della vita. Inoltre, la vicinanza a Roma permette di accedere facilmente a un mercato del lavoro più ampio, senza dover rinunciare ai benefici di vivere in un ambiente più tranquillo e rilassante.
Scegliere di vivere a Mentana o Settebagni facilita il pendolarismo
Si potrebbe pensare che ci siano svantaggi a spostarsi dalla grande città allontanandosi dal centro di 20 km. Ma non è così.
Le grandi città diventano sempre più congestionate, la difficoltà degli spostamenti interni pesano sulla quotidianità e il costo della vita è in crescita. I piccoli comuni hanno il vantaggio di offrire case più grandi, meno costose e spazi verdi. Sono tanti i cittadini che scelgono i comuni limitrofi per trovare condizioni migliori di vita.
Chi sceglie Mentana lo fa perché i comuni del nord-est romano sono facilmente raggiungibili da arterie come la Nomentana e la Salaria. Per arrivare in centro città non si impiega più tempo di quanto richieda uno spostamento dalla periferia, col vantaggio di vivere in luoghi a misura d’uomo e in case meno costose della Capitale.
In sostanza per qualche chilometro in più è meglio che stare in periferia. La periferia conserva un aspetto disumanizzante che un borgo dell’hinterland non ha. Con il duomo, la piazza, la sua identità storica, offre qualcosa che la periferia di una metropoli non potrà mai possedere: l’umanità.
Inoltre le case nei comuni di Mentana, Monterotondo, Sant’Angelo Romano possono essere valutate fino al 50% in meno rispetto a Roma. Oltre al prezzo, si possono acquistare immobili più spaziosi: dalle case indipendenti a quelle semi-indipendenti.
Questo vale meno per Settebagni perché oggettivamente è già Roma. Settebagni è facilmente raggiungibile tramite Via Salaria, inoltre può essere raggiunta grazie alla sua stazione ferroviaria.
Distante circa 15 chilometri dal centro di Roma, si stende su una collina con circa 5.000 abitanti, nonostante possa sembrare un piccolo paesino, è dotato di tutti i servizi necessari come la già citata stazione ferroviaria, scuole, negozi alimentari, e un grande centro sportivo. Inoltre per chi ama uscire la sera è facile trovare trattorie, ristoranti e bar.
Una polemica tra la giornalista del Tg1 Cinzia Fiorato e il sindaco di Monterotondo
A febbraio a Monterotondo l’auto del marito della giornalista Cinzia Fiorato, l’avvocato Vincenzo Iacovino, è stata distrutta da un incendio. Le fiamme sarebbero partite dalle ruote dell’auto parcheggiata in Piazza della Libertà bruciando anche altri due veicoli posteggiati vicino. Il fatto è avvenuto a seguito delle denunce della giornalista su abusi, risse, pestaggi avvenuti nella cittadina.
“Chi ha colpito quell’auto sapeva di chi era. Noi non la parcheggiamo mai sotto casa per rispetto di chi abita qua, la parcheggiavamo sempre in piazza delle Libertà, ha confidato all’Agenzia Dire la giornalista. La paura “c’è sempre, ma questo è l’ennesimo episodio– ha raccontato– non posso quasi più affacciarmi dalla finestra perché con mio marito veniamo minacciati e insultati. Vengono a suonare il citofono nel bel mezzo della notte, ma anche dopo l’incendioci hanno rotto lo sportello dell’utenza del gas“.
Tutto questo avviene a Monterotondo dove la giornalista è nata e cresciuta ed è tornata a vivere dopo un periodo in cui ha abitato a Roma. “Sono tornata a vivere nella casa che avevo al centro del borgo di Monterotondo. Il centro storico è sempre stato molto bello, vivo e storicamente importante. Negli ultimi dieci anni, per una serie di ragioni, dalla congiuntura economica al cambio del tessuto urbano passando per delle scelte di tipo amministrativo il centro è diventato in maniera rapida un centro di aggregazione giovanile notturno tutto intorno alla vendita dell’alcol“. In questi dieci anni “tutta questa concentrazione di ragazzi- ha aggiunto la Fiorato– tutto questo abuso di alcol e tutta questa deregulation hanno attirato, come prevedibile, la criminalità”.
Monterotondo non è una città in mano a criminalità organizzata
Queste dichiarazioni non sono piaciute al sindaco Riccardo Varone, che ha dichiarato che non si può descrivere la sua città come fosse un pueblo latinoamericano.” In particolare – ha aggiunto – la narrazione che vorrebbe dipingere Monterotondo come una città degradata non è reale né veritiera: la descrizione di una città in balia di criminali e spacciatori non può essere impunemente perpetuata, in particolare a mezzo stampa o social network.”
Episodi di inciviltà esistono ovunque, nel Lazio come in Italia. Probabilmente sono questioni limitate a problemi personali più che fenomeni di micro criminalità diffusa nel tessuto sociale della città. Prova ne sia che questi episodi non si ripetono abitualmente. Ma c’è sempre da stare con gli occhi ben aperti.
*Immagini dalla pagina ufficiale del Comune di Monterotondo