Vivere in emergenza, anche per il clima. Si vuole occultare una strategia?
Ogni 400 anni, come dichiarano i meteorologi, le stagioni e le temperatura sono soggette a grandi variazioni attraverso i fenomeni climatici più violenti
Che il clima in Italia, come nel mondo, si sia radicalizzato e stia diventando tropicale è sotto gli occhi di tutti. Ogni quattrocento anni infatti, come dichiarano i meteorologi, le stagioni e le temperatura sono soggette a grandi variazioni che passano attraverso l’instabilità, l’impetuosità, la forza inarrestabile dei venti, delle piogge e dei fenomeni climatici più violenti. Di qui però ad affermare che stiamo attraversando l’estate più rovente in assoluto, ce ne corre.
Il clima è ciclico
Nell’estate 2023, questa estate, a giugno è sempre piovuto e a luglio, a parte dieci giorni di caldo ‘africano’, abbiamo assistito a rovesci e acquazzoni che si stanno prolungando anche nel mese in corso. Perché allora enfatizzare ciò che rientra nella norma, anzi, che si declina verso temperature più basse del consueto? Oggi a Roma ci sono 19 gradi e, anche se il tasso d’umidità resta alto, non si può di certo parlare di situazione estrema. Chi soffia quindi sul vento della drammatizzazione? E perché? Quali interessi entrano in gioco?
Una certa classe politica che, guarda caso, negli anni passati non ha adottato le misure necessarie per prevenire danni, inondazioni, allagamenti e bombe d’ acqua. Che ha mal gestito o riconsegnato fondi per le migliorie necessarie alla salvaguardia dei cittadini e del territorio. E che oggi strizza l’occhio a una nefasta politica falso green che vorrebbe rinchiuderci in casa, espropriare le proprietà private non a ‘norma’, costringendoci all’acquisto di auto elettriche che a volte prendono fuoco, tagliando fuori chi non obbedisse con le zone ZTL.
La non tutela del Made in Italy
Un’ ideologia disumana che mira a dividere, ingannando, mentendo, generando ansia. L’ ottusità della nostra politica locale va a braccetto con una commissione europea che con la scusa della sostenibilità fa scelte insostenibili e distruttive. Un massacro sistematico di valori, risorse, identità in nome di visioni nonsense. Dagli insetti nel piatto alla penalizzazione del Made in Italy e del nostro cibo, dalla carne sintetica alle idiozie sul vino che farebbe male, mentre i cardiologi gridano che, se usato con moderazione, sostiene il cuore. La Ue ci massacra mentre racconta di volerci salvare.
Intanto però, dall’8 agosto, in tutta Italia, mentre in tv in tanti parlano di sciocchezze e inutili allarmismi, rischia di passare sotto silenzio uno tsunami che chiamerei elettrosmog 5g cancerogeno. La norma cautelativa per i nostri limiti (oggi al 6 ma può essere innalzata a 20, 24 o 30 V/m) potrebbe essere spazzata via. Un pericolo per la nostra salute. ‘’Un Tso obbligatorio’’– scrive il collega Maurizio Martucci che sul suo canale Telegram sta portando avanti un’ammirevole battaglia per tutelare l’ambiente e la salute pubblica.
In ballo come sempre interessi miliardari,pressioni, lobby e multinazionali.
I cittadini trascurati
Ma chi pensa ai cittadini? Già martoriati da una profilassi genica sperimentale inefficace e dannosa, un fallimento vaccinale, che, in nome del covid, ha spazzato via vite e salute, gli italiani non hanno bisogno di essere ancora spogliati di dignità, benessere e longevità.
Un risveglio di coscienze sta per arrivare. Per questo in pochi idolatrano le nuove automobili in arrivo.
Una macchina elettrica ad esempio contiene dai 9 agli 11 kg delle terre rare (metalli presenti nella tavola periodica degli elementi chimici) che nel loro ciclo produttivo, secondo l’Università della California, consumano 3 o 4 volte l’energia di un motore termico. Non sono affatto a zero emissioni con una percorrenza media che è la metà di quelle a benzina.
Conseguenze per l’ambiente
Le conseguenze ambientali? Devastanti secondo molti. ‘’Per 1 solo kg di gallio- spiega Alessandro Panza della Lega- occorrono 50 tonnellate di roccia e addirittura 200 per un kg di lutezio, processi che richiederebbero un’estrazione incredibile di minerali e avvengono con un consumo di migliaia di metri cubi d’acqua, acidi solforici e nitrici poi scaricati nel suolo o in mare’’.
Si allinea a questa posizione anche il sindaco di Campo di Pietra, nella provincia di Campobasso, Giuseppe Notartomaso, che parla anche di geoingegneria con tracce più che evidenti di progetti che ci fanno saltare da un’emergenza all’altra. Le criticità poi derivano dal fatto che tali imprevisti vengono gestiti in modi sbagliati e confusi per generare panico e peggiorare le condizioni di vita. I metalli pesanti che vengono ritrovati al suolo, anche in aree non industrializzate, concorrono a suo avviso ad inaridire i terreni e le colture, avvelenandone i prodotti.
“Certe sostanze – spiega- arrivano dalla pioggia quindi vengono irrorate nei cieli. Non concordo con la narrazione mainstream. I cambiamenti climatici sono ciclici. Oscurare il sole come vorrebbe Bill Gates allo scopo di attenuare gli effetti del riscaldamento globale per raffreddare il pianeta come frutto di una decisione politica climatica, è sconvolgente. Hanno gestito il Covid nello stesso modo, terrorizzando la gente. E ora mi sembra che vogliano attuare lo stesso copione, cavalcando la paura.
Ho fatto eseguire delle analisi da un mio laboratorio di fiducia su una sorgente di Santa Maria in Valle e su un terreno adiacente e ho riscontrato la presenza di alcuni metalli, non in forma allarmante, ma non in linea con le condizioni del luogo: non ci sono attività antropiche. Anche il fenomeno della grandine grande come arance andrebbe indagato. Ho scattato delle foto ad aerei che rilasciavano scie che di colpo s’interrompevano, facendo intendere che non si trattava di una normale condensa.
Il sospetto che alcune sostanze vengano irrorate nei cieli per fare delle sperimentazioni, esiste, ma non ci sono ancora prove concrete per aprire un’indagine. Queste tecnologie potrebbero anche servire per sconfiggere la siccità, ma il problema è: come e da chi vengono utilizzate e gestite? Ci vorrebbe trasparenza. Non abbiamo il controllo su questo. Anche un farmaco usato in dosi massicce può trasformarsi in un veleno. Controllare il clima potrebbe essere positivo, se fatto in scienza e coscienza, ma può diventare molto rischioso. Persino i terremoti possono essere provocati. Sono tecnologie potenti e delicate. In mano di chi ? Questo è il problema’’.
Gli fa eco una ricerca effettuata nei terreni di zone collinari in Calabria che ha mostrato la presenza di metalli pesanti quali bario, stronzio e alluminio nel suolo, nell’erba, nel miele e nell’ acqua piovana. L’indagine è stata realizzata grazie alla collaborazione del sindaco di Francavilla Marittima in provincia di Cosenza, Gaetano Tursi, e un medico veterinario, Bruno Corrado, che ha suggerito dei parametri di ricerca. Il Sindaco lo ha fatto presente anche al Presidente della regione Calabria, Roberto Occhiuto, in una lettera alla quale sono stati allegati i risultati dei test effettuati. ‘’Considerato che questo territorio è pulito, senza discariche, ricco di coltivazioni di alta qualità e pregio, che non esistono elementi inquinanti esterni… Da dove giungono questi metalli ?’’.
Secondo il Sindaco questi veleni vengono dispersi più volte nella giornata e nella notte da alcuni aerei che solcano i cieli. ‘’Una guerra non dichiarata per ridurre la popolazione – scrive il Sindaco- . Scie chimiche volte a distruggere l’agricoltura e a impoverirci”.
Il Sindaco – che è anche un medico – spiega poi nella missiva- come i metalli pesanti possano condurre alla morte per paralisi del sistema nervoso centrale, a disturbi elettrolitici e ad aritmie cardiache. ‘’Un eccidio – conclude- che deve cessare’’.