«Vogliamo potere»: gli studenti in piazza il 15 novembre per uno sciopero nazionale
L’iniziativa è stata indetta dall’Unione degli Studenti. Richiesta maggiore attenzione su sicurezza, investimenti e didattica
La data si avvicina: venerdì 15 novembre gli studenti e le studentesse italiane scenderanno in piazza con lo slogan potente e diretto «Vogliamo potere». Lo sciopero nazionale studentesco, indetto dall’Unione degli Studenti, si preannuncia come uno degli eventi più significativi e partecipati dell’anno scolastico, e il fermento è palpabile in tutto il Paese. L’obiettivo è dare voce a una generazione che chiede un cambiamento radicale nel sistema educativo italiano, coinvolgendo una rete sempre più ampia di realtà sociali e associazioni.
Martelli: “La nostra voce non può essere ignorata”
A sostenere l’iniziativa, come sottolinea la Rete della Conoscenza, non ci saranno soltanto i sindacati studenteschi, ma anche un insieme eterogeneo di organizzazioni ecologiste, antimafia, antirazziste, e diverse realtà impegnate nella giustizia sociale.
«La giornata del 15 novembre è fondamentale non solo per il mondo studentesco, ma per tutti coloro che credono nel diritto all’istruzione pubblica e gratuita», dichiara Tommaso Martelli, coordinatore nazionale dell’Unione degli Studenti. Martelli non usa mezzi termini per descrivere la portata della mobilitazione: una manifestazione che partirà dai luoghi simbolici del potere locale, passando per le sedi regionali, fino ad arrivare al cuore delle istituzioni nazionali, il ministero dell’Istruzione, dove il messaggio sarà ribadito al ministro Giuseppe Valditara. «La nostra voce non può più essere ignorata», sottolinea Martelli, spiegando che le proposte della piattaforma studentesca sono frutto di un lavoro collettivo, nato dal confronto con migliaia di studenti in tutta Italia.
Le criticità su cui gli studenti vogliono puntare i riflettori sono molteplici: dalla necessità di una maggiore equità e inclusività, alla lotta contro la precarietà e le logiche di sfruttamento che spesso caratterizzano il percorso formativo. Il desiderio è quello di una scuola che non solo prepari al mondo del lavoro, ma che tuteli la dignità degli studenti, promuovendo diritti e opportunità per tutti.
Sciopero, richiesta attenzione su sicurezza, investimenti e didattica
Per Francesco Valentini, responsabile della comunicazione dell’Unione degli Studenti, lo sciopero del 15 novembre è molto più di un semplice atto di protesta: è il simbolo di una generazione che rivendica il proprio spazio nel dibattito pubblico. «Questo sciopero rappresenta il grido di generazioni stanche di essere ignorate», afferma Valentini, aggiungendo che la richiesta non è solo per una scuola diversa, ma per un futuro dignitoso e libero da sfruttamenti. Una scuola, dunque, che permetta agli studenti di crescere e costruire una società basata su diritti e giustizia.
Il movimento studentesco chiede, tra le altre cose, una maggiore attenzione alla sicurezza degli edifici scolastici, investimenti significativi nella digitalizzazione e una didattica che sappia davvero rispondere alle sfide del presente. Inoltre, il tema della sostenibilità ambientale e la lotta contro il cambiamento climatico occupano un posto di rilievo nelle richieste. Le nuove generazioni non vogliono più sentirsi vittime di un sistema che guarda al profitto a discapito della salute del pianeta e del benessere collettivo.