Von der Leyen rieletta, la Ue completa il tradimento degli elettori
Il bis della Baronessa col sostegno della “innaturale” maggioranza URSSula PPE-S&D-RE e anche dei Verdi (ma non della Meloni): a cosa è servito il voto alle Europee in favore dei conservatori e contro il green?
La Plenaria di Strasburgo ha rieletto Ursula von der Leyen Presidente della Commissione Europea col consenso di 401 eurodeputati (l’asticella era fissata a 360). L’esecratissimo bis ha ricevuto il sostegno dell’ircocervo PPE-S&D-RE che il Premier Giorgia Meloni aveva già definito «innaturale», ma a favore si sono espressi anche i Verdi. Tanto per completare definitivamente il tradimento dei cittadini comunitari.
Ursula von der Leyen rieletta Presidente della Commissione Europea
Come dunque riporta il Corsera, Ursula von der Leyen ha ottenuto un secondo mandato a Palazzo Berlaymont, enunciando un programma che è tutto un programma. A partire, aggiunge La Repubblica, dalla conferma dell’odiatissimo European Green Deal, con «l’obiettivo di tagliare le emissioni di gas serra del 90% entro il 2040».
Traguardo ridicolo e perseguito in totale spregio degli elettori che, alle Europee di giugno, avevano chiaramente bocciato le follie affermazioniste e, in generale, le istanze progressiste. Invocandone al contempo la sostituzione con politiche improntate piuttosto al conservatorismo.
Da questo punto di vista, si registra anche la “desistenza” di Fratelli d’Italia, decisamente auspicata dalla base del partito. «Non viene dato seguito al forte messaggio di cambiamento uscito dalle urne» ha infatti sottolineato Carlo Fidanza, capodelegazione fratellista presso l’Europarlamento, come riferisce Rai News.
Il tradimento degli elettori
Tuttavia, scrive l’ANSA, la Baronessa ha avuto la faccia tosta di affermare che «le nostre democrazie sono in pericolo» a causa della «disinformazione» di Russi e Cinesi. Quando, semmai, il cosiddetto “potere del popolo” è in crisi perché, come spiegavamo, chi detiene il potere ignora sistematicamente la volontà del popolo.
«Questa Ue è la cosa più vicina che c’è all’Unione Sovietica e prima o poi crollerà» ha tuonato, non a caso, il giornalista Mario Giordano. Facendosi interprete della rabbia e dell’indignazione che da settimane corrono sui social network. Che senso ha votare, infatti, se poi ci si ritrova ancora con una “maggioranza URSSula”?