WhatsApp e Social down: qualcuno ha perfino aperto un libro (senza sapere che farsene)
Blackout globale per piattaforme di messaggistica: il popolo si è sentito abbandonato dai propri Totem tecnologici
La notizia che ieri pomeriggio ha sconvolto i romani e mezzo mondo – è stata l’interruzione di servizio – per varie ore – di Facebook, Instagram e WhatsApp.
WhatsApp e altri social down: blackout in tutto il mondo
A causa infatti di “non meglio precisate modifiche alla configurazioni che coordinano il traffico di rete tra i suoi centri dati”, social da cui tutti noi ormai siamo dipendenti, hanno dato improvvisamente forfait, crollando in contemporanea al tappeto. Stiamo lavorando per voi, l’autostrada del presente, del passato e del futuro.
Il popolo si è sentito tradito, abbandonato dai propri Totem culturali. Qualcuno addirittura, pare che- prima disperato, poi impacciato, abbia tirato fuori un vecchio libro da uno scaffale, senza pur tuttavia sapere bene cosa farne; altri si sono visti costretti ad usare il telefono non per rassicurare la famiglia del ritardo per il ritorno a casa per il traffico sulla via Ostiense…ma per rincuorare che Mark Zuckerberg era giù a capofitto al lavoro per sistemare il blackout.
WhatsApp down e intanto a Roma…si contavano le schede
Il fatto che nel frattempo, a Roma, alle 15 del 4 Ottobre – tirate le somme si fosse presentato al voto appena il 48,83% dei 2.359.250 di elettori aventi diritto, non ha fatto spuntare capelli bianchi.
La politica ha festeggiato i risultati, trovando il modo per non ammettere falli o cadute o intoppi dove ve ne fossero stati, estrapolando dal proprio cilindro morso da tarme galoppanti, chi una e chi l’altra, non ben noti lati positivi persino da numeri catastrofici.
Rispetto alle elezioni amministrative del 2016, il calo di 8 punti a Roma può dirsi monumentale. Nella precedente tornata i romani alle urne erano stati il 57,03%, con voto su una sola giornata.
Stamane, a Roma, centro, destra e sinistra – ognuno sulla propria tabellina di marcia, sta verificando i propri numeretti per prepararsi al ballottaggio e sedersi nell’aula di Giulio Cesare. Che faranno la Raggi e Calenda mentre si contendono un quarto posto su cui occorrerà la VAR? A chi daranno il loro voto? Al Tribuno della radio Michetti Chi? O a Monsieur Gualtieri, il grigio professore sceso da Bruxelles per illuminare nuovamente Roma?
La voragine tra reale (il popolo) e l’impossibile (questa politica) ci sta inghiottendo tutti.
Quale governo inventarsi per la nostra città, quale futuro “sperare” dopo anni di pandemia, e dinanzi alla crisi mondiale dell’energia?
Lo chiederemo a Mark Zuckerberg, dopo aver deciso che sfondo usare per le nostre chat.