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Wimbledon. Carlos Alcaraz batte Djokovic al quinto set dopo quasi cinque ore

Lo spagnolo batte il campionissimo serbo 16 76 (6) 61 36 64 dopo 4h 46′ di battaglia. È la consacrazione della nuova generazione

Carlos Alcaraz, il nuovo campione di Wimbledon

Carlos Alcaraz, il nuovo campione di Wimbledon (© Wimbledon Official Twitter Page)

Era questione di tempo e forse è arrivato sul centrale di Wimbledon. Dopo una finale memorabile, Carlos Alcaraz batte Novak Djokovic al termine di cinque set durati 4 ore e 46 minuti. È davvero arrivata la consacrazione della nuova generazione ma soprattutto di un fenomeno che a soli 20 anni è già fortissimo: completo nei colpi e solido nella testa.

Finale di Wimbledon, la cronaca

In una ventosa Londra (ma col tetto che non viene chiuso) l’inizio è simile allo scontro di un mese fa in semifinale al Roland Garros. Nonostante una palla break annullata nel primo game della partita, Djokovic è subito in palla e aggredisce un Alcaraz che inizia anche stavolta con tensione. Meno fisica, più di colpi, ma lo spagnolo paga una certa confusione che in poco più di mezz’ora (34’) si tramuta in primo set a senso unico, chiuso 6-1.

Nel secondo set cambia il registro della partita. Gli sprazzi di fine primo set vengono confermati e Alcaraz sale subito 2-0 approfittando di un piccolo passaggio a vuoto del serbo, che però risale subito in risposta e piazza immediatamente il contro-break. Nel game successivo, il quarto, per poco lo spagnolo non torna avanti di un break, ma annullata questa possibilità la partita aumenta di intensità ma sempre seguendo il servizio. La fine naturale è in un tie-break tiratissimo. Djokovic piazza subito un mini-break, sprecato poi con una palla corta a metà rete. Sul 6-5 Alcaraz annulla un set point col servizio e poi piazza la zampata da campione sul 7-6 a suo favore. Una risposta strepitosa di rovescio vale il secondo set dopo due ore complessive di gioco.

Alcaraz va avanti e viene ripreso

Djokovic accusa il colpo e va sotto di un break a freddo nel terzo set. Alcaraz annulla due palle break nel quarto game prima di un gioco spartiacque, il quinto del terzo set, tra i più incredibili degli ultimi anni. Nel solo game 26 minuti e 13 parità fatti di colpi vincenti, errori, staccate e una lamentela di Djokovic nei confronti dell’arbitro. Alla settima palla break lo spagnolo sale 4-1 e da lì viene chiuso subito il set, con il terzo break nel set subito da un Djokovic in palese difficoltà, nervoso e inefficace.

Dopo un lungo toilet break per schiarirsi le idee, Djokovic torna in campo nel quarto set più settato e concentrato, anche se deve annullare due palle break nel suo primo turno di battuta che potevano compromettere la sua partita. La crescita del serbo si tramuta nel break messo a segno nel quinto game al terzo tentativo, nonostante un rendimento al servizio non eccellente ma che lo rende inattaccabile da parte di un Alcaraz che scende leggermente nell’incisività della risposta. Con il doppio fallo Carlos Alcaraz cede il secondo break che vale anche il quarto set (6-3): dopo 4 ore di gioco perfetta parità e quinto set con Nole che serve per primo.

Nel quinto break decisivo il terzo game

Primo game del quinto subito combattuto con un possibilità di break per Alcaraz annullata col servizio. Situazione a parti invertite nel secondo game con Alcaraz che fa i miracoli per annullare il 2-0. Il break arriva il turno dopo ed è lo spagnolo che mette il naso avanti dopo uno scambio lunghissimo che mette a dura prova entrambi. Djokovic scivola, si fa passare e va sotto di un break scaraventando con la racchetta la sua rabbia sul paletto della rete. Tutto ciò non impressiona Carlitos che al servizio blinda subito il break: 3-1. Da lì in poi turni di servizio tenuti bene sia dal serbo sia soprattutto dallo spagnolo che non trema grazie alla varietà di colpi usata con sapienza. Questo avviene anche nell’ultimo turno di servizio: dopo una smorzata sbagliata, non sbaglia più e il sogno diventa realtà: 16 76 (6) 61 36 64 dopo 4h46′.

Per lo spagnolo è il secondo torneo del Grande Slam dopo lo scorso US Open e la conferma del numero 1 del ranking mondiale. Per Djokovic sfumano dei record: lo Slam 24 in carriera, l’ottavo titolo a Londra come Federer e ancora una volta la possibilità del Grande Slam perdendo sul Centrale dell’All England Club dopo 10 anni di imbattibilità. Oggi più che mai è arrivata la consacrazione della nuova generazione del tennis, a guida Carlos Alcaraz.